i consigli

Vorticidigitali. Marketing digitale, quanto è importante la dimensione mobile?

di Andrea Boscaro, fondatore di The Vortex |

L’importanza della sanzione da parte dell’Unione Europea a Google dà la misura di quanto sia importante, e a tendere prevalente, la dimensione mobile della navigazione online ed il business pubblicitario che la circonda.

Vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

La scorsa settimana Google ha ricevuto una sanzione miliardaria (in euro) da parte dell’Unione Europea con l’accusa di aver utilizzato il sistema operativo mobile Android come grimaldello per poter integrare, nei telefoni dei diversi produttori di smartphone, i propri servizi ed in particolare il proprio motore di ricerca con la relativa pubblicità.

L’importanza della sanzione – per la quale Google ricorrerà in appello – dà la misura di quanto sia importante, e a tendere prevalente, la dimensione mobile della navigazione online ed il business pubblicitario che la circonda e, per certi versi, la rende possibile.

Del resto, nel 2017 Google ha effettuato il cosiddetto “Mobile Index switch” guardando alla versione per i cellulari di un sito rispetto alla versione Desktop per giudicarne l’opportunità di promuoverlo nelle pagine di risultato di ricerca.

Ecco perchè qualunque da digital manager deve:

  • osservare la compatibilità mobile di un sito con il tool di Google
  • verificarne la velocità e valutarne i suggerimenti di miglioramento
  • usare Google Search Console per fare una audit SEO mobile del sito sia con il report Traffico di ricerca > Analisi delle ricerche > Dispositivi > Mobile sia con i suggerimenti di ottimizzazione che la piattaforma restituisce;
  • definire una strategia legata ai contenuti mobile-first come le Stories o mobile-only come AMP ed Instant Articles.

Se un tempo saremmo stati infatti chiamati ad avere una strategia in attesa di un futuro dai più immaginato, oggi dobbiamo ripensare più nel complesso alla nostra strategia digital e confessare: “Se non va bene per il mobile, non va bene”.