ambizione e responsabilità

Von der Leyen: “2022 anno dei giovani e della transizione ecologica”

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Nel suo Discorso sullo Stato dell’Unione, la Presidente della Commissione ha ribadito gli obiettivi green: “Imporremo un prezzo all'inquinamento. Renderemo pulita l'energia che utilizziamo. Avremo auto più intelligenti e aeroplani più ecologici”. Il futuro dell’Europa è nelle mani dei giovani.

Transizione ecologica e attenzione ai giovani per il futuro dell’Unione

Il futuro è dei giovani, ma è possibile solo a patto che riusciremo a ritrovare un nuovo equilibrio con il mondo attorno a noi, in particolare con l’ambiente, sempre più degradato dall’impatto dell’uomo e delle sue attività economiche ed industriali.

L’Europa deve puntare con maggior forza sulla transizione ecologica, le tecnologie verdi, l’energia rinnovabile e la mobilità elettrica proprio per dare una speranza ai suoi giovani e a tutti i cittadini dell’Unione.

Il pacchetto “Fit for 55”, anticipato proprio in occasione del Discorso sull’Unione del 2020, poneva a riguardo degli obiettivi nuovi e ambiziosi, come ridurre del 55% le emissioni inquinanti dell’Europa entro il 2030.

Un traguardo che è stato confermato anche nell’odierno Discorso sullo Stato dell’Unione tenuto davanti all’Europarlamento dalla Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen: “L’obiettivo è semplice. Imporremo un prezzo all’inquinamento. Renderemo pulita l’energia che utilizziamo. Avremo auto più intelligenti e aeroplani più ecologici”.

Il 2022 sarà quindi l’anno della transizione green e dei più giovani: “se vogliamo plasmare la nostra Unione a loro immagine, i giovani devono poter plasmare il futuro dell’Europa. La nostra Unione deve avere un’anima e una visione in cui i giovani possano credere.  Come si chiedeva Jacques Delors: Come si potrà costruire l’Europa se i giovani non la vedono come un progetto collettivo e una rappresentazione del loro stesso futuro? Per questo motivo proporremo che il 2022 sia l’anno europeo dei giovani”.

Una rivoluzione verde, ma anche equa e giusta a livello globale

Ma non solo, rimanendo sul tema del futuro sostenibile, ha precisato la Presidente: “Ci adopereremo perché a obiettivi climatici più ambiziosi corrispondano obiettivi sociali più ambiziosi. La transizione verde deve essere equa. Per questo motivo abbiamo proposto un nuovo Fondo sociale per il clima, per far fronte alla povertà energetica di cui già soffrono 34 milioni di europei”. 

A livello globale l’Europa non di tirerà indietro sul tanto lavoro da fare in termini di sviluppo sostenibile e riduzione dell’impatto ambientale, riconoscendo i propri errori e proponendo nuove strade da seguire, con il primo grande appuntamento che è rappresentato dalla COP26 di Glasgow.

La von der Leyen ha promesso molte cose al mondo: prima di tutto sosterrà gli altri e poi raddoppierà i finanziamenti per la difesa della biodiversità nei Paesi extraeuropei.

Noi terremo fede al nostro impegno. Team Europa contribuisce con 25 miliardi di dollari all’anno. Ma vi sono altri che sono ancora lontani dal raggiungimento dell’obiettivo globale. Colmare questa lacuna aumenterà le possibilità di successo a Glasgow”, ha spiegato la Presidente della Commissione.

Il mio messaggio di oggi è che l’Europa è pronta a fare di più. Proporremo adesso un finanziamento supplementare di quattro miliardi di euro fino al 2027 per il clima – ha concluso la von der Leyen – ma ci aspettiamo che anche gli Stati Uniti e i nostri partner intensifichino i loro sforzi.  La risoluzione del problema del deficit di finanziamento per il clima, raggiunta insieme dagli Stati Uniti e dall’UE, rappresenterebbe un segnale forte per la leadership mondiale per il clima. È tempo di agire”.