Le manovre

Vivendi, sgambetto a Bolloré in Francia

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Si chiama Patrick Drahi ed è l’uomo che rischia di far saltare il progetto di media company europea di Bolloré.

L’avanzata di Vincent Bolloré sul mercato europeo dei media rischia d’essere ostacolata da un giovane uomo che da quando ha cominciato a investire tra Francia e America ha creato non pochi problemi al finanziere bretone.

Si tratta di Patrick Drahi che ha già giocato un colpo basso a Bolloré, sfilandogli i diritti tv della Premier League in Francia e spinto Vivendi a cercare un accordo commerciale con BeIN Sport che se non dovesse avere l’ok dell’Antitrust potrebbe compromettere la vita della pay tv francese Canal+ destinata a fondersi sinergicamente con l’italiana Mediaset Premium.

Drahi ha adesso avviato un piano di convergenza tra media e tlc destinato a far parlare ancora per molto.

Ed è proprio su questa convergenza, annunciata nei giorni scorsi a Parigi, che si poggia tutto il progetto industriale di Drahi che da quest’ultima operazione, secondo Le Monde, potrebbe intascare una plusvalenza di 241 milioni di euro.

Giornali per gli abbonati mobili

SFR ha rilevato la partecipazione di Altice in NextRadioTV oltre ai giornali posseduti da Drahi.

Un colpo d’accelerata verso la convergenza media-tlc che vede in Francia tre protagonisti: Drahi, appunto, Altice e la sua controllata SFR.

Quest’ultima ha acquisito il 49% detenuto da Altice in NextRadioTV (BFMTV, RMC), che il gruppo quotato ad Amsterdam aveva rilevato lo scorso anno.

L’operazione valorizza NextRadioTV in 741 milioni di euro.

La scorsa estate quando era stato annunciato l’acquisto da parte di Altice, NextRadioTV era stimata in poco più di 600 milioni di euro.

Il passo successivo di questa transazione riguarda la stampa, vale a dire la ventina di titoli posseduti da Altice Media Group (tra questi Libération, L’Express, L’Expansion, L’étudiant…) che fa sempre capo a Drahi.

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Il tycoon li ha ‘venduti’ a SFR sulla base di un’enterprise value di 241 milioni di euro.

Le due operazioni saranno pagate grazie alle risorse proprie di SFR (cash e debito) e da un credito di 100 milioni accordato da Drahi all’operatore tlc.

Per quanto riguarda l’integrazione delle attività editoriali in SFR, altro aspetto da considerare è quello fiscale: i giornali saranno offerti agli oltre 18 milioni di clienti mobili di SFR, così come oggi già avviene per internet e la tv.

Si tratterà quindi di un nuovo servizio compreso nel pacchetto a forfait che manterrà lo stesso prezzo, permettendo al contempo di fare un bel risparmio sull’IVA.

La Tv, la grande sfida

La televisione avrà una posizione centrale. Il circuito di canali tv di SFR Sport trasmetterà da settembre tutte le partite della Premier League britannica, i cui diritti tv sono stati acquistati alcuni mesi fa a peso d’oro (oltre 100 milioni di euro l’anno) in barba a Canal+ di Vivendi.

Uno dei canali tv di SFR sarà riservato alla programmazione in Ultra Alta Definizione (4K).

L’accesso ai canali sarà riservato a tutti gli abbonati SFR almeno per il momento. Per il futuro non è ancora chiaro visto che il pacchetto non sarà in esclusiva e potrebbe essere venduto ad altre piattaforme come Canalsat, Orange, Free e Bouygues. Il prezzo è ancora riservato.

SFR ha anche annunciato il lancio di un canale sportivo di informazione in vista dell’Euro che partirà a giugno.

I giochi sono aperti e Bolloré dovrà trovare un modo per uscire da questa impasse.

Se l’Antitrust non darà il via libera all’accordo con BeIN Sport le cose si metterebbero veramente male il finanziere bretone che dovrà trovare altre vie per realizzare il proprio progetto di trasformazione di Vivendi in una media company d’assalto.