Banda ultralarga

Vivendi, niente opa per Bolloré e Barclays taglia il rating. Tim, cda lunedì 29 per sostituire De Puyfontaine

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Il gruppo Bolloré, primo azionista di Vivendi con il 27,9%, non pensa più ad un’opa sul gruppo media francese. Barclays abbassa il rating e intanto Tim convoca il cda il 29 maggio per riempire la casella lasciata da Arnaud De Puyfontaine.

Il gruppo Bolloré, primo azionista di Vivendi con il 27,9%, non pensa più, almeno per il momento, ad un’opa sul gruppo media francese. Una decisione che ha spinto al ribasso il titolo di Vivendi dopo che Barclays ha tagliato il giudizio su Vivendi a ‘equal-weight’, abbassare il target price da 12 a 11,25 euro.

Il gruppo Bolloré ha recentemente venduto 18,6 milioni di azioni Vivendi per un controvalore di 177 milioni di euro “allo scopo di non superare la soglia del 30% che farebbe scattare il lancio di un’opa su Vivendi” per effetto della cancellazione di azioni proprie che la media company farà nei prossimi mesi.

Opa soltanto rimandata?

Nelle intenzioni, invece, l’opa era stata ventilata per il mese di settembre. C’è da dire che la decisione di annulla re l’opa potrebbe anche essere temporanea e che l’operazione potrebbe semplicemente essere stata rimandata.

La vendita di azioni da parte di Bolloré le conferisce effettivamente maggiore flessibilità e dovrebbe portare a una potenziale offerta volontaria piuttosto che obbligatoria. Tuttavia, una simile offerta è improbabile a breve termine, secondo il Barclays, privando le azioni Vivendi dei loro principali catalizzatori. L’eventuale cessione della rete fissa di Tim e il via libera all’operazione Lagardère sono potenziali catalizzatori minori con minore impatto sul prezzo. L’obiettivo è ridotto da 12 a 11,25 euro.

Cda Tim convocato lunedì

Intanto, è stato convocato per il 29 maggio un consiglio straordinario di Tim dopo la richiesta di alcuni consiglieri di procedere rapidamente alla cooptazione di Luciano Carta, candidato sostenuto dal primo azionista Vivendi, nel board per coprire la casella lasciata vuota da Arnaud de Puyfontaine.

Nel frattempo, second MF la Consob avrebbe avviato un approfondimento sulle posizioni di Massimo Sarmi, presidente di Fibercop, e di Luciano Carta, candidato di Vivendi per sostituire Arnaud De Puyfontaine nel cda di Tim.

Intanto, si avvicina la scadenza del 9 giugno per la presentazione di offerte migliorative per Netco da parte di KKR e di CDP e Macquarie.

Consob smentisce voci su Carta

La Consob monitora da tempo “e con la massima attenzione le complesse vicende relative a Tim nell’ambito dell’attività ordinaria svolta abitualmente sulle società quotate in Borsa”.

E’ quanto si legge in una nota di precisazione emessa dall’Ente di vigilanza sui mercati, in merito ad indiscrezioni di stampa.

“Le verifiche sono mirate ad accertare il rispetto delle normative vigenti in materia di corporate governance e non hanno alcuna attinenza con la professionalità e l’esperienza di Luciano Carta”, aggiunge il comunicato.

La precisazione della Consob arriva dopo che MF ha oggi scritto di un faro Consob su aspetti della governance di Tim da approfondire dopo la recente cooptazione in Cda del nuovo consigliere Carta, sostenuto dal primo azionista Vivendi per coprire la casella nel board lasciata vuota da Arnaud de Puyfontaine.