Rinvio

Vivendi-Mediaset, due mesi in più per trovare l’accordo su Premium

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Il Tribunale di Milano ha rinviato al 27 febbraio l’udienza fissata ieri nella causa Vivendi-Mediaset per la mancata acquisizione di Premium da parte del gruppo francese.

Il Tribunale di Milano ha rinviato al 27 febbraio l’udienza fissata ieri nella causa Vivendi-Mediaset per la mancata acquisizione di Premium da parte del gruppo francese.

Tempi supplementari, quindi, per arrivare ad un deal che possa soddisfare le parti in causa che da più di un anno hanno rotto, dopo il dietrofront di Vivendi che a luglio 2016 si era tirata indietro dall’accordo sottoscritto per l’acquisizione di Premium e dal conseguente scambio incrociato del 3,5% delle azioni.

Vivendi all’epoca aveva mandato a monte l’accordo sostenendo che la valutazione di Premium era stata gonfiata dal Biscione, che secondo i francesi avrebbe taciuto una serie di risultati negativi della pay tv emersi in fase di due diligence.

Dopo la mancata chiusura dell’accordo, il titolo Mediaset è piombato a picco e Vivendi ha sfruttato la situazione per effettuare un raid borsistico che in pochi mesi l’ha portata al 28,8% di Mediaset. Un’operazione che ha mandato su tutte le furie la famiglia Berlusconi, primo azionista di Mediaset tramite Fininvest, che di fronte alla “scalata ostile” di Vivendi ha reagito denunciando i francesi per la rottura del contratto di acquisizione di Mediaset Premium. La famiglia Berlusconi (Mediaset) chiede l’esecuzione del contratto e un risarcimento danni compresi gli interessi di 50 milioni al mese a partire dal 25 luglio luglio 2016 (quando il contratto è stato rotto ndr) per un totale di almeno 1,5 miliardi di euro.

Il rinvio di ieri, specifica l’agenzia Agi, riguarda formalmente solo la vicenda relativa al mancato acquisto di Premium da parte di Vivendi e non anche il più recente esposto presentato da Mediaset – Fininvest con la richiesta danni complessiva per 3 miliardi di euro a Vivendi, che riguarda l’acquisto di azioni del Biscione da parte della società francese alla fine del 2016. Questo secondo capitolo è stato reso noto formalmente solo oggi dalle parti al giudice il quale deciderà il 27 febbraio se unire i due procedimenti, a meno che non intervenga una mediazione prima.

Secondo indiscrezioni di Repubblica, “salvo colpi di scena dell’ultimo minuto” l’accordo per superare l’impasse su Premium riguarderà i contenuti. Vivendi, che detiene il 23,9% di Tim, sarebbe disposta a scendere dal 28,8% al 5% in Mediaset. In cambio, Mediaset Premium acconsentirebbe a fornire contenuti alla joint venture fra Canal+ (Vivendi) e Tim da trasmettere su Timvision per un totale di 400 milioni di euro in sei anni. Basterà per chiudere il contenzioso?

Vedremo.

Non è chiaro se nel quadro dell’accordo Mediaset Premium entrerà a far parte della joint venture fra Canal+ e Tim o se l’accordo sui contenuti riguarderà direttamente Mediaset e Tim. Nel frattempo, Mediaset è in dirittura d’arrivo per accaparrarsi i diritti per i prossimi mondiali di calcio in Russia. Resta da capire se parteciperà alla prossima asta per i diritti della Serie A 2018-2021 attesa per gennaio (magari in tandem con Tim-Canal+).

C’è da dire che il mese di gennaio sarà molto intenso per Vivendi sul fronte Tim con gli sviluppi del capitolo “golden power” e i rimedi richiesti dal Governo sulla governance della rete.