La mossa

Vivendi esce da Activision Blizzard e mette in cassa 1,5 miliardi

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Il gruppo francese esce definitivamente dall’editore americano di videogame mentre si attende l’arrivo in Italia di Puyfontaine che martedì sarà sentito in Senato su Telecom Italia.

Occhi nuovamente puntati su Vivendi che annuncia oggi la definitiva uscita dal colosso americano di video giochi Actvision Blizzard.

Le mosse del gruppo francese continuano a sorprendere mentre resta ancora aperta l’opzione per il possibile ingresso in Mediaset e in Italia si attende il prossimo arrivo dell’amministratore delegato, Arnaud de Puyfontaine, previsto per martedì quando sarà ascoltato al Senato, in Commissione Lavori Pubblici, sul nuovo assetto azionario di Telecom Italia.

Il gruppo guidato da Vincent Bolloré ha informato oggi d’aver ceduto la partecipazione del 5,7% per circa 1,1 miliardi di dollari (1 miliardo di euro) del colosso americano di videogame.

La società francese esce quindi da Activison che vanta i diritti di videogiochi di successo come ‘Call of Duty’ e nota per aver acquisito lo scorso anno ‘Candy Crush’.

Vivendi ha ceduto i relativi derivati di copertura a un’istituzione finanziaria, informando di aver anche ottenuto un ulteriore guadagno di 400 milioni di dollari tramite il recupero della liquidità immobilizzata.

Il gruppo, che negli ultimi mesi ha realizzato la sua scalata all’editore francese di video giochi Ubisoft, ha spiegato di aver preso questa decisione, “tenendo conto dell’andamento del prezzo delle azioni di Activision Blizzard”.

Si chiude quindi l’avventura di Vivendi nella compagnia americana, nata nel 2007 dalla fusione tra Vivendi Games e Activision.

L’uscita dal gruppo era già prevista nella strategia avviata nella primavera del 2012 che punta a concentrazione di Vivendi sul proprio business core che sono i media e i contenuti.

Anche se le ultime operazioni, l’ingresso in Telecom Italia, in Radionomy o nel capitale degli editori di videogame Ubisoft e Gameloft, lasciano presagire altri cambiamenti in atto.