L'assalto

Vivendi, ecco perché Bolloré non molla i videogame

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Bolloré non si ferma: alza del 20% l’Opa su Gameloft e aumenta ulteriormente la partecipazione in Ubisoft. Cosa si cela dietro questo assalto?

Non si ferma la corsa di Vivendi sul mercato dei videogame. Il presidente della media company francese, Vincent Bolloré, punta dritto a Gameloft e Ubisoft, costi quel che costi.

Non è importante che il Cda di Gameloft abbia respinto l’Opa né tanto meno che Ubisoft stia cercando alleati per fronteggiare l’offensiva di Vivendi, Bolloré non ha intenzione di mollare.

Ieri il gruppo ha rilanciato su Gameloft, alzando il prezzo dell’Opa del 20% da 6 a 7,20 euro per azione, e aumentato la propria quota in Ubisoft dal 14,9% al 15,66%.

Nuova pagina della fiction, quindi, tra Bolloré e la famiglia Guillemot per il controllo dei due editori di videogiochi.

Secondo un analista, “per rispondere così rapidamente con una migliore offerta, penso che Vivendi si sia assicurata il sostegno di alcuni azionisti importanti … non credo sia più utile per la famiglia Guillemot continuare a rastrellare azioni”.

Per resistere all’avanzata di Vivendi, primo azionista di Gameloft col 30% del capitale, i Guillemot hanno portato la propria partecipazione al 20%, assicurandosi il 28% dei diritti di voto.

Ma a questo punto sembra tutto inutile.

Per Bryan Garnier, “Vivendi vuole aggiungere un quinto pilastro al gruppo media. L’Opa ostile su Gameloft è la prima tappa per forzare la discussione con la famiglia Guillemot e spingere verso un’offerta amichevole per Ubisoft”.

Dopo meno di cinque mesi dall’ingresso a sorpresa nelle due aziende, la ‘minaccia Bolloré’ diventa reale.

I fratelli Guillemot, che possiedono Gameloft e Ubisoft, si rifiutano ancora di scender a patti, ma la morsa si fa sempre più stretta.

La prima azienda vale 591 milioni in Borsa mentre la seconda 2,9 miliardi di euro.

Ma cosa si cela dietro la scalata di Vivendi a Gameloft e Ubisoft?

Perché Bolloré sta puntando con tanta forza a prenderne il controllo?

Bolloré starebbe tentando di fagocitare i due gruppi per assicurarsi un’incontestabile leadership in questo fiorente mercato.

Ma non solo.

Il finanziere bretone sta portando avanti una strategia diversificata che ha un unico comune denominatore: i contenuti.

E Ubisoft produce anche serie televisive come ‘I Rabbids’ e ha importanti partnership con major del cinema come Sony Pictures, Warner o Fox.

Sarà Vivendi il nuovo e unico produttore per Ubisoft che quest’anno uscirà con il film Assassin’s Creed?

Un lavoro che è già stato definito come una delle più grosse produzioni di Hollywood nel 2016.

Questo spiegherebbe anche perché ha agito così in fretta e senza andare tanto per il sottile sui due gruppi al punto da spingere l’amministratore delegato di Ubisoft a parlare di un vero e proprio ‘assalto’.