L'operazione

Vivendi considera un errore vendere la rete Tim

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Vivendi boccia l'offerta di KKR per la rete di Tim, ritenendo che la sottovaluti e che sarebbe un errore strategico.

Vivendi boccia l’offerta di KKR per la rete di Tim, ritenendo che la sottovaluti e che sarebbe un errore strategico. A scriverlo è il Financial Times citando fonti vicine al dossier. Il titolo ha invertito la rotta arrivando al cedere il 4%, per poi assestarsi a -2,5 per cento.

Secondo Ft, il gruppo fondato da Vincent Bolloré sarebbe pronto a contrastare la decisione del board di Tim che oggi prenderà una decisione sul futuro della rete, dopo la valutazione delle offerte arrivate da Cdp-Macquarie e Kkr. Ft si aspetta che il cda avvii oggi l’esclusiva con Kkr, ma per Vivendi l’offerta non valorizzerebbe adeguatamente il network e rappresenterebbe “un errore strategico” perché porterebbe a separarsi da un asset che rappresenta “il gioiello” del gruppo che diventerebbe “a dead man walking”, ha evidenziato la stessa fonte al quotidiano britannico.

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Vivendi sul piede di guerra

Secondo il Financial Times, Vivendi è sul piede di guerra, pronta a combattere la proposta di Tim di cedere la rete a KKR. Vivendi, che detiene una quota del 23,75% pari al 17% dei diritti di voto, considera sottostimato il valore della rete e la cessione un errore strategico: “Separare la rete senza risolvere i problemi è soltanto un modo per procrastinare il futuro… una governance e un management carenti”.

L’offerta di KKR è intorno a 22,5 miliardi a fronte dei 31 miliardi stimati da Vivendi.

Vivendi ha investito più di 4 miliardi nella quota che detiene in Tim a partire dal 2015, considerato che il primo obiettivo dei francesi era realizzare un grande polo media dell’area mediterranea.

Ma da allora è stata costretta due volte a svalutare la quota di Tim iscritta a bilancio. Dopo l’uscita a gennaio di  Arnaud De Puyfontaine dal board a gennaio, Vivendi non è presente nel Cda di Tim.

Secondo il Financial Times, l’atteggiamento di Vivendi “tatticamente contrario” alla cessione della rete ha “profondamente” irritato il Governo italiano, secondo cui Vivendi non ha un’alternativa valida rispetto a KKR. Resta però da capire perché il Governo non metta in moto le misure adeguate ad assicurare il controllo pubblico della rete.