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‘Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei’: ieri la presentazione del libro di Fiorina Capozzi

Copertina del libro Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei

Timing perfetto per l’uscita del libro ‘Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei’, della giornalista Fiorina Capozzi (edito da goWare in collaborazione con Key4biz). Presentato ieri a Roma, il libro arriva in Italia nei giorni in cui il finanziere bretone assume il ruolo di azionista di controllo di Telecom Italia, con una quota del 14,9%, che presto potrebbe salire fino al 22%.

Ieri alla presentazione dell’eBook, moderata dal direttore di Key4biz Raffaele Barberio, l’autrice Fiorina Capozzi, giornalista finanziaria che ha lavorato 10 anni in Francia dove ha imparato a conoscere il protagonista della storia Vincent Bollorè, Giovanni Calabrò, Direttore Generale DG Tutela del Consumatore dell’Agcm, Antonio Nicita, commissario dell’Agcom e Sergio Boccadutri, Coordinatore dell’Area Innovazione del Pd.

Il libro arriva nel momento giusto, a raccontare la storia dell’imprenditore e finanziere amico di Silvio Berlusconi, frequentatore dei salotti romani e della finanza, amante dell’Italia, azionista di Mediobanca. Il presidente di Vivendi, il conglomerato francese dei media, arriva nel mondo dei media e delle Tlc del nostro paese in un momento di fermento, dopo anni di stasi, e le sue prossime mosse si intrecciano con il futuro di un sistema stanco, alle prese con grandi cambiamenti tecnologici e di mercato, legati a doppio filo con le sorti di Mediaset la Strategia del Governo Renzi per la banda ultrlalarga.

Ma chi è Vincent Bollorè? “Vincent Bollorè ha iniziato a 20 anni, alleandosi con il fratello, per subentrare al padre e rilevare l’azienda cartaria di famiglia, in crisi dopo l’avvento sul mercato della plastica”, racconta Fiorina Capozzi.

Bollorè, diventato famoso in Europa nel settore dei media e sotto i riflettori in Francia per aver prestato il suo yacht a Sarkozy, entra in scena a 23 anni, nel momento in cui è necessario diversificare il business di famiglia. E lo fa in modo brillante, con il sostegno di banchieri amici, convinti dal suo estro. “In Francia Bolloré è conosciuto come uno che sa osare, capace anche di bluffare, è un uomo di visione, con la finanza nel sangue”, aggiunge l’autrice che ricorda la scelta di entrare nel settore media nel 2004, in un momento in cui tutti ne uscivano, e gli investimenti nel WiMax, nella freepress e nell’editoria. “Si lancia in avventure quando altri ne escono, seguendo la sua personale visione”, dice Capozzi.

L’operazione Telecom Italia di Bollorè nasce da un’opportunità di mercato, dopo lo scioglimento di Telco. “La novità positiva di Bollorè – dice Giovanni Calabrò, Direttore della Direzione Generale DG Tutela del Consumatore dell’Agcm – è quella di un industriale che si pone come investitore di lungo periodo nell’ottica della convergenza sempre più marcata fra settore Tlc e Media. Dal punto di vista qualitativo, ritengo che ci sarà una ricaduta positiva con il suo arrivo in Italia”. Una ricaduta analoga, fatte le debite proporzioni, alla ventata di novità portata all’epoca da Renato Soru ai tempi d’oro di Tiscali o dall’avvento in Italia di Rupert Murdoch con Sky.

Dal canto suo Antonio Nicita, commissario Agcom, pone l’accento su un aspetto tipico del settore dei media, che traspare con forza dal libro: “Le storie imprenditoriali nel settore dei media sono spesso molto legate a personalità forti, basti pensare a personaggi come Berlusconi, Murdoch e appunto Bolloré – dice il commissario – questo forse perché i media, più di altri settori, sono legati al potere”.

La spinta nei settori sempre più convergenti dei Media e delle Tlc, oggi, è data più di tutto dalla paura degli OTT, in un contesto di regole asimmetriche in cui gli operatori mobili, ad esempio, sono soggetti a obblighi normativi ai quali società come WhatsApp non devono sottostare.

“Bollorè arriva in Italia in un momento di pieno disorientamento nel settore delle Tlc – dice Sergio Boccadutri, coordinatore Area Innovazione del Pd – In passato, c’è stata una impostazione sbagliata della politica, che ha sempre visto le telco come mucche da mungere. Nel dibattito attuale, gli obiettivi di copertura della banda larga sono stati tralasciati, per concentrarsi invece sui mezzi per raggiungerli. Detto questo, penso che Bollorè sia molto fortunato, perché arriva in Italia in un momento in cui il settore Tlc e Telecom Italia sono sotto i riflettori, anche grazie alla Strategia italiana per la banda ultralarga. Certo, è un’industria che soffre un approccio della regolazione che non favorisce gli investimenti”.

Il libro “Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei” è edito da goWare in collaborazione con Key4biz, in formato ebook e distribuito in versione cartacea, on-demand, dalle librerie Feltrinelli e Mondadori.

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