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Video streaming, 250 milioni di famiglie abbonate agli OTT nel 2017

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Cresce a livello globale il numero di famiglie che utilizzano servizi di video streaming a pagamento come Netflix e Amazon.

Cresce a livello globale il numero di sottoscrizioni ad abbonamenti di video streaming OTT, che a fine 2017 hanno raggiunto quota 250 milioni di famiglie secondo gli ultimi dati diffusi da Strategy Analytics. A fare la parte del leone sono Netflix e Amazon, anche se il video streaming rappresenta un’opportunità di business anche per le pay tv tradizionali, come dimostra l’accordo siglato ieri da Sky con Netflix per la trasmissione dei contenuti di quest’ultima tramite Sky Q, che a partire dal prossimo anno anche in Italia. Il report di Strategy Analytics (‘Hime Video and OTT Video Forecast – Global’) prevede che il numero di sottoscrizioni globali a servizi di video streaming raggiungerà quota 300 milioni di famiglie nel 2018, per arrivare a 450 milioni nel 2022.

Altri dati che emergono dal report:

  • Il prezzo medio degli abbonamenti a servizi di video streaming è cresciuto del 5% nel 2017 a 9,46 dollari.
  • Il numero complessivo di singole sottoscrizioni a servizi di video streaming (non le famiglie, ma i singoli utenti che hanno pagato per l’abbonamento e vivono sotto lo stesso tetto) hanno raggiunto quota 345 milioni di abbonati nel 2017.
  • In media, si usano 1,39 servizi di video streaming per famiglia.
  • Gli Stati Uniti contano in media la penetrazione maggiore di servizi di video streaming, con il 59% delle famiglie che utilizza almeno un servizio a fine 2017.

Percentuale delle famiglie che pagano servizi di video streaming, dicembre 2017

US 59%
Canada 51%
Norway 46%
Sweden 45%
Finland 44%
Australia 36%
S Korea 35%
UK 34%
Denmark 33%
Japan 29%
South Africa 22%
Germany 19%
Mexico 19%
Argentina 18%
Brazil 17%
Turkey 15%
France 14%
China 12%
Spain 9%
Italy 8%
Switzerland 8%
Poland 7%
Czech 7%
Russia 5%
India 3%

Fonte: Strategy Analytics’ Media Strategies Group, Feb 2018

 

“Lo Streaming video sta rapidamente diventando un elemento che fa parte della normale dieta mediatica della gente – ha detto Michael Goodman, Director, TV & Media Strategies – Il suo utilizzo è già presente in circa la metà delle famiglie dei mercati più maturi e nel prossimo futuro si estenderà agli stessi livelli anche nella maggior parte degli altri paesi”.

“è chiaro che i primi a guadagnare da questo trend sono Netflix e Amazon – ha aggiunto – ma ci sono grandi opportunità anche per le media company che operano in altri ambiti più tradizionali della pay tv”.