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Video ads: Facebook invade il campo di Google

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Si intensifica il testa a testa tra le due società su chi sarà la principale superpotenza del web. Il nuovo terreno di scontro – miliardario - è quello della vendita di pubblicità video per conto di altre aziende.

Non contento del suo status di piazza virtuale più frequentata al mondo – con oltre 1 miliardo e mezzo di utenti – Facebook entra a gamba tesa nel campo di Google, quello – miliardario e in forte crescita – della vendita di video pubblicitari per conto di altre aziende.

I ricavi pubblicitari di Facebook sono letteralmente schizzati nel primo trimestre toccando quota 5,2 miliardi  con un aumento del 57% su base annua. L’82% proviene dal mobile. Lo scorso anno, la società ha totalizzato ricavi pubblicitari per 17 miliardi di dollari.

Ogni giorno sul social network vengono guardati 100 milioni di ore di video. Il tempo di visualizzazione dei video su Instagram è aumentato di oltre il 40% negli ultimi sei mesi.

“Tuttavia, Facebook e Instagram rappresentano solo l’inizio”, spiega il social nella pagina di lancio dell’iniziativa, che rappresenta un ampliamento dei servizi di Audience Network, la raccolta di applicazioni e siti che gli inserzionisti possono usare per estendere la copertura delle loro inserzioni di Facebook e Instagram. Queste applicazioni e siti terzi rappresentano circa il 6% del tempo trascorso sui dispositivi mobili negli Stati Uniti.

Ma cosa farà Facebook?

In sostanza, il social network  aiuterà gli inserzionisti a piazzare i loro video in due formati – in-stream e in-article – non solo su Facebook e Instagram, ma anche nelle altre applicazioni e negli altri siti in cui trascorrono il loro tempo.

Le prime – della durata di 10-30 secondi – verranno riprodotte prima, durante o dopo (pre-roll, mid-roll o post-roll) i contenuti video nelle applicazioni e nei siti di terzi per mobile e computer. Questi siti includono editori di video popolari come USA Today Sports Media Group.

Le inserzioni video in-article – della durata anche di una ventina di minuti – saranno visualizzate nelle pagine mobili degli editori, come Daily Mail, tra i paragrafi del testo e saranno riprodotte automaticamente quando almeno la metà dei pixel è visibile. In questo formato, il visitatore deve attivare l’audio. La pubblicazione in-article inizierà con gli articoli interattivi (articoli che si caricano immediatamente cliccando su di essi dalla sezione Notizie).

Gli inserzionisti potranno scegliere di pagare solo se vengono visualizzati almeno 10 secondi di un video.

Globalmente, spiega il sito di Mark Zuckerberg, gli inserzionisti che usano Audience Network riescono a incrementare la copertura di circa il 10% rispetto all’uso della sola sezione Notizie mobile.

Nel quarto trimestre 2015, attraverso Audience Network, Facebook ha generato un giro d’affari pari a 1 miliardo di dollari, con gran parte di questo valore – si stima il 70% – che viene trasferito ai publisher. Si trattava, però, solo di annunci in-app, quindi destinati ai device mobili.

Non è stata tuttavia specificato quale sarà la percentuale di ricavi trattenuta dal social in questo nuovo servizio.

Quel che è certo è che il mercato è in piena espansione e Facebook ha pensato bene di non lasciare la fetta più grossa della torta a Google.

Solo negli Usa, la spesa in pubblicità video online dovrebbe crescere quest’anno del 28,5% a 9,84 miliardi di dollari (dati eMarketer).

La miriade informazioni sui nostri gusti e le nostre abitudini a disposizione di Facebook e Google sono una manna per gli inserzionisti, che possono così far arrivare i loro annunci proprio alla fetta di pubblico che hanno interesse a raggiungere.