La polemica

Verybello: il MiBACT aggiusta il tiro ma i 5 Stelle attaccano

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Il portale Verybello finisce in Commissione Cultura della Camera. Il Sottosegretario del MiBACT Ilaria Borletti Buitoni assicura: ‘Sarà in 6 lingue’. Ma per il M5S resta un ‘prodotto scadente’.

Continuano a piovere critiche sul portale Verybello, nato per volontà del Governo come vetrina e strumento di promozione delle attività culturali italiane, in vista del prossimo Expo2015.

Già dalla sua presentazione, a opera del Ministro della Cultura Dario Franceschini, il sito non ha raccolto molti plausi, specie per il fatto che era disponibile solo la versione in italiano. Cosa strana per un portale che promuove un evento di portata internazionale.

Il caso è finito in Commissione Cultura alla Camera dove il Sottosegretario del MiBACT, Ilaria Borletti Buitoni, è intervenuta sulle attività del Ministero riguardanti l’Expo2015.

Sin dall’inizio il portale Verybello doveva essere realizzato in sei lingue, ha spiegato il Sottosegretario e, rispondendo alle critiche, ha chiarito: “Vorrei assicurare che già dall’inizio la proposta e la decisione erano di farlo in 6 lingue tra cui cinese e portoghese, non solo in italiano. Sarebbe assolutamente folle proporre questa agenda culturale del Paese solo in italiano. Quello che si è sentito ed è girato, la volontà di ridurlo a un mercato nazionale, non corrisponde alle intenzioni ne’ del ministro ne’ di chi ha promosso il sito”.

 

Il M5S non ci sta e definisce Verybello “un prodotto raffazzonato” con tanti “buchi da tappare”.

I deputati pentastellati in Commissione Cultura ha ribadito: “Diamo per scontato che versione beta del sito non sia quella definitiva e che migliorerà rispetto all’attuale. Ci mancherebbe altro, visto il livello assolutamente scadente dell’attuale prodotto. Il punto è un altro: Verybello è un prodotto raffazzonato e i buchi da tappare sono ancora molti”.

Riguardo alla prossima disponibilità del portale in sei lingue, il M5S sottolinea che anche questo “è un altro segnale di pressapochismo e dilettantismo: il portale sarebbe dovuto partire direttamente con tutte le versioni linguistiche, mentre al momento c’è solo quella in italiano”.

La Buitoni in Commissione Cultura ha poi commentato che molte delle critiche avanzate a Verybello erano giuste e costruttive e ha spiegato come è nato: “L’idea è di creare uno strumento immediato, visivo, consultabile, una piattaforma facile da usare oltre Expo per coordinare l’offerta dei territori con quella statale e pubblica, che è anche la filosofia della riforma che il Ministro ha messo in atto”.

Ma per i deputati grillini, “Se davvero il portale deve essere uno strumento per incrementare il turismo culturale nel nostro Paese, allora doveva essere presentato fin da subito un prodotto serio. Invece, al solito, ci troviamo a dover rincorrere”.

Sul sito, ha spiegato inoltre la Buitoni, si trova quello che a Londra si trova su Timeout, rivista che è stata fonte di ispirazione: illustra cosa c’è in Italia in questo momento, diviso in sezioni tematiche. “L’idea è uno strumento che duri oltre Expo e che permetta al visitatore di sapere cosa offre in quel momento la produzione culturale del Paese”.

Verybello, ha aggiunto, è stato realizzato in collaborazione stretta sia con Anci che con le regioni: “Sono stati loro a proporre il loro cartellone che noi abbiamo diviso per argomenti. Questo rapporto molto stretto lo ritengo un fatto importante, si è avviato modo di collaborare sulla cultura che mi pare sia efficace” ha concluso il Sottosegretario.

Il M5S fa notare che il dominio di Verybello risulta ancora registrato a nome della società Lola et Labora srl, che ha sviluppato e realizzato il sito. Il 25 gennaio il Ministro Franceschini dichiarava che sono già in corso le procedure per trasferirlo del dominio al ministero.

“Il trasferimento – dicono i deputati grillini – richiede solo due o tre giorni di tempo e, vista la figuraccia fatta, sarebbe bene che avessero almeno la decenza di agire rapidamente”.

Stoccata finale del M5S: “Il portale al momento manca di un’applicazione per mobile e, relativamente all’accessibilità dei prodotti digitali per le persone diversamente abili, è grave che non vi sia una versione per ipovedenti, secondo quanto previsto da legge dello Stato.

Infine, la presenza sui social di Verybello: attualmente esiste solo su Twitter e Facebook e, in quest’ultimo, non è possibile condividere alcun evento. Lo sharer di Facebook infatti riporta all’URL di Verybello e non quella del singolo evento”.