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Verso Google Analytics 4, cosa cambia con la versione precedente?

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Google Analytics 4 poggia su una filosofia completamente differente rispetto al tool precedente e la sua implementazione non rende possibile la continuità con i dati già raccolti. Ecco cosa cambia.

Vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

In questi mesi, a seguito dell’annuncio lo scorso ottobre e dopo l’opportuna sperimentazione e il relativo debuggig, Google Analytics 4 sta pian piano diventando una concreta opportunità per il monitoraggio delle attività di marketing digitale per le imprese e la scelta di servirsene è tanto più delicata quanto più questo strumento di web-analytics poggia su una filosofia completamente differente rispetto al tool precedente e la sua implementazione non rende possibile la continuità con i dati già raccolti. 

Per questo è raccomandabile procedere verso un parallelo utilizzo delle due piattaforme grazie all’Assistente di Configurazione disponibile nel Pannello di Amministrazione di Google Analytics.

I vantaggi però sono innegabili:

  • nel caso l’azienda abbia sia un sito web che una app, Google Analytics 4 permette di monitorare entrambe le interfacce ed osservare il rispettivo utilizzo e la continuità di quest’ultimo fra i due ambienti;
  • il tracciamento è predisposto per l’anonimizzazione dell’IP e per l’abbandono dei cookie che sostituisce con i dati offerti dagli algoritmi di machine learning offrendo, in tal modo, anche indicazioni di carattere predittivo soprattutto per siti e-commerce;
  • supera il data sampling su cui è basata la versione standard di Google Analytics;
  • mentre la precedente versione, basata sulle Sessioni, richiedeva la configurazione degli Obiettivi e degli Eventi attraverso un apposito javascript, Google Analytics 4, interamente fondata sugli eventi, abbandona gli Obiettivi e trasforma le principali azioni in eventi e permette di seguire il comportamento in rapporti più intuitivi anche se in buona misura differenti rispetto a quelli precedenti;
  • viene superata la famigerata Frequenza di Rimbalzo poichè la piattaforma si concentra sul tempo di permanenza e sul coinvolgimento che i contenuti permettono;
  • grazie all’indicazione dei “data streams”, diventa più facile implementare il tracciamento cross-dominio nel caso in cui l’azienda possegga più siti;
  • aumentano le azioni legate all’e-commerce che possono essere tracciate come, ad esempio, i resi.

Il suggerimento è dunque accostare all’attuale monitoraggio del sito con Google Analytics quello reso possibile con Google Analytics 4 per poter capire nel lungo come servirsene al meglio.