Key4biz

USA, a rischio la produzione di chip: scorte di semiconduttori per soli 5 giorni

Scorte semiconduttori al limite, così si rischia il blocco della produzione

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha lanciato l’allarme: le scorte nazionali di semiconduttori delle imprese che producono chip sono ridotte a non più di 5 giorni.

Una notizia riportata dal Wall Street Journal che conferma la fragilità della catena di approvvigionamento e che allo stesso tempo evidenzia l’inadeguatezza delle strategie fin qui messe in atto per assicurarsi nuove produzioni e soprattutto garantirsi sempre un magazzino attivo.

La nostra supply chain è troppo fragile e rimarrà tale fino a quando non riusciremo ad aumentare la produzione di chip”, ha dichiarato il segretario al Commercio, Gina Raimondo, aggiungendo che “la situazione è preoccupante”.

In questa situazione, con scorte inferiori a 5 giorni, se si viene a creare un ritardo dall’estero negli approvvigionamenti c’è il serio rischio che un impianto possa chiudere per 2-3 settimane, con il blocco della produzione e il licenziamento dei dipendenti”, ha continuato Raimondo.

Uno scenario che preoccupa certamente il Governo e il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in questo momento sotto pressione per la crisi economica, l’emergenza pandemica, le critiche interne al Partito Democratico e provenienti dall’opposizione repubblicana.

Tempi di consegna allungati, offerta di chip inadeguata

Il dato sulle scorte è frutto di un sondaggio avviato dallo stesso Dipartimento, che ha visto coinvolte più di 150 imprese, tra cui quelle che producono semiconduttori e ovviamente l’industria automobilistica (maggior utilizzatrice di microchip).

Tra i risultati più significativi certamente il dato sul livello mediano di scorte in magazzino di semiconduttori, che è passato dai 40 giorni del 2019 agli attuali (quasi) cinque di fine 2021.

Allungati anche i tempi di consegna: se prima avvenivano tra 84 e 182 giorni, ora la stessa consegna avviene tra 103 e 365 giorni.

Lo scorso anno la domanda di microchip è andata aumentando fino al +20% rispetto al 2019, mentre l’offerta non è mai riuscita ad adeguarsi.

Tornare a produrre in casa per essere indipendenti dalle supply chain globali

Per questo il Dipartimento del Commercio ha chiesto più volte al Congresso americano di approvare nuovi finanziamenti per aumentare la produzione di semiconduttori nel paese di almeno 52 miliardi di dollari.

Proposta attualmente ferma alla Camera in attesa di una valutazione.

Complessivamente, la Casa Bianca ha assicurato che le società produttrici di microchip investiranno almeno 80 miliardi di dollari per potenziare i propri impianti in America entro il 2025, aumentando l’offerta e creando anche nuovi posti di lavoro grazie al “Made in USA”.

Exit mobile version