ll cavo sottomarino, che si estenderà per oltre 1.030 chilometri, rappresenta il primo sistema Open Cable nel bacino mediterraneo.
A ottobre a Genova
Concluso recentemente con successo il collegamento Roma–Olbia. La posa principale del cavo sottomarino Unitirreno sta procedendo in linea con il piano di dispiegamento, che prevede l’atterraggio nell’hub di Genova a ottobre.
I collegamenti tra Mazara, Roma Fiumicino e Olbia sono stati completati, con le coppie di fibre Olbia-Roma già disponibili per il servizio.
Il collegamento della stazione di atterraggio di Genova è previsto per il 15 settembre secondo il piano attuale.

La via più rapida per il Nord Europa dalla Sicilia passando per Genova e Milano: latenza 9 msc

Un lavoro di posa avviato da qualche mese e partito da Mazara del Vallo in Sicilia per Unitirreno, la joint venture nata un paio di anni fa dalla collabroazione fra l’operatore specializzato in Tlc, Cloud e servizi IoT Unidata (33%) e dal fondo Ipc di Azimut (62%), che dal canto suo esprime il presidente nella persona di Andrea Cornetti. “Il nostro cavo, fatto di 24 coppie di fibre, è quasi finito, la nave sta posando le ultime fibre e si trova nei pressi di Genova che è la destinazione di approdo finale – ha detto a Key4Biz l’ad e presidente di Unidata Renato Brunetti – il cavo parte da Mazara del Vallo, che è il sito principale di approdo dei cavi internazionali italiani verso sud, dove passano quelli del Nord Africa, Medio Oriente ed estremo Oriente e attraverso Suez i cavi fanno lo stesso percorso delle navi”.
Vantaggi rispetto alla rete terrestre
Rispetto alla tradizionale fibra terrestre, i cavi sottomarini garantiscono una latenza inferiore del 50%. Una vera autostrada digitale da Nord a Sud, tra l’altro più affidabile in termini di minori interruzioni e rallentamenti. Inoltre, il cavo è dotato delle tecnologie in fibra e spettro radio di ultima generazione.
Si tratta di una infrastruttura che dal punto di vista dell’alta capacità sicuramente mancava nel nostro paese e su cui Unidata ha deciso di scommettere puntando sull’hub di Genova, che sta diventando l’alternativa alla già quotata Marsiglia, l’approdo principale del Mediterraneo con una ventina di cavi già presenti, mentre a Mazara ce ne sono una decina.
Una alternativa italiana a tutte le destinazioni del Nord Africa, ma anche dell’Oriente e dell’Estremo Oriente. In questo modo, anche i data center italiani diventano una alternativa valida a quelli di altri paesi.

Vantaggio competitivo: il percorso da Nord a Sud è più breve
“Genova sta diventando una valida alternativa di ridondanza a Marsiglia, che sta diventando un po’ troppo concentrata – dice Brunetti – Il cavo poi passa da Olbia e poi a Roma, ed è interamente dedicato a questo percorso diversamente da altri cavi come invece quello di Sparkle (BlueMed) che va da Palermo a Genova, ma diversamente dal nostro è molto lungo e dedica quindi al Mediterraneo pochissima fibra”, aggiunge.
Si tratta quindi di un cavo dedicato all’Italia come percorso, ma è un punto di approdo internazionale, con la maggior parte dei clienti che sono appunto internazionali: “Il nostro cavo è più corto di quelli della concorrenza, e così arrivare a Francoforte dal Medio Oriente è molto più breve passando da Genova che non da Marsiglia. La linea tirrenica così è molto più diretta”, racconta Brunetti.
Le latenze oggi sono un elemento discriminante “risparmiare 5, 6 millisecondi o anche più è molto importante, con una portata complessiva di 500 terabit, pari a 25 volte il consumo attuale dell’Africa”, sottolinea Brunetti che sottolinea inoltre l’alta affidabilità dei cavi sottomarini, “molto più alta delle fibre terrestri”.
Space & Underwater, partecipa alla 2^ edizione della Conferenza internazionale dedicata ai domìni Spazio e Subacqueo, promossa e organizzata dal giornale del nostro Gruppo editoriale Cybersecurity Italia.
Il videoreportage della 1^ edizione