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Ugliarolo (Uilcom): “Le voci su un nuovo piano per il futuro di TIM lasciano ben sperare. Nessuna opacità e decidere in trasparenza”

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Le scelte sul futuro di TIM richiedono visione, strategia e trasparenza. La Uilcom UIL vigilerà perché ogni scelta venga fatta nell’interesse del Paese, dei lavoratori e della stessa azienda.

Abbiamo avuto modo di leggere le varie indiscrezioni comparse sulla stampa in queste ultime ore e dedicate alla vicenda della rete unica e al futuro di TIM – ha dichiarato Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom UIL – e riteniamo che l’ipotesi di un’OPA da lanciare sull’ex monopolista, da parte di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), sia un’ipotesi da accogliere positivamente e da sostenere”.

Come è noto l’ipotesi alternativa e contrapposta proporrebbe invece l’acquisto della rete da parte di CDP ad un prezzo ingiustificatamente elevato.

Sarebbe scandaloso e desterebbe non pochi sospetti l’idea di utilizzare i soldi dello Stato per pagare una somma magari anche più alta dei 25 miliardi di euro la rete di TIM, attraverso un accordo tra le parti – ha precisato Ugliarolo – quando per lanciare in Offerta Pubblica di Acquisto si potrebbe prendere il controllo di Tim acquisendo la maggioranza dell’azienda, il cui valore complessivo, si badi bene, è oggi di circa 5 miliardi di euro. A ben vedere, sarebbe da folli e, francamente, potrebbe farsi spazio il sospetto che ci possa essere qualcosa di poco lecito dietro”. 

Ecco perché noi continuiamo a pensare che in Italia si debba fare ciò che è stato fatto in tutti i Paesi europei: preservare determinati asset strategici attraverso il controllo diretto dello Stato – ha proseguito il segretario della Uilcom UIL – Non a caso TIM e un’azienda che sottostà al Golden Power”.

Ma non bisogna guardare soltanto alla “rete”, occorre un approccio sistemico e investire tutti i settori operativi dell’azienda ovvero l’intero perimetro occupazionale, per guardare con fiducia al futuro. 

Personalmente – ha sottolineato Ugliarolo – auspico che su questo tema, ci sia la capacità e soprattutto la volontà politica di fermare le macchine sul precedente progetto, che si trascina stancamente da lungo tempo, seminando solo incertezza e confusione di ruoli, e ragionare in modo nuovo da parte del prossimo governo che verrà fuori dal voto del 25 settembre”. 

Draghi, i burocrati da lui insediati e i vari lobbisti che hanno ronzato su una vicenda così delicata in modo sfacciatamente personalistico” – ha concluso Ugliarolo – “sono andati avanti su questo tema incuranti delle nostre richieste, forse proprio perché gli “interessi” che ruotano dietro questa operazione (che distrugge valore invece di crearlo) sono molto appetibili. Noi vigileremo e ci adopereremo perché vengano salvaguardate l’occupazione, il reskilling dei lavoratori ed il valore dell’azienda, che deve ritornare ad essere un patrimonio del Paese”.  

A noi interessa il futuro di questa azienda, le persone che ci lavorano tra dirette ed indirette e ciò che potrebbe creare a tutto il settore delle telecomunicazioni se andasse avanti una scelta sbagliata come lo smembramento dei questa azienda!

Per approfondire:

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