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Tv, Charter tenta il colpo su Time Warner Cable. Maxi-operazione da 55 miliardi negli USA

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Questa volta è ufficiale. Charter mette sul piatto 55 miliardi per Time Warner Cable ma una possibile controfferta dalla Francia potrebbe far saltare i piani di John Malone.

John Malone tenta il colpaccio. Dopo la fallita fusione tra Comcast e Time Warner Cable, il gruppo del tycoon americano, Charter, torna nuovamente in campo per mettere le mani su TWC.

Una maxi-operazione da 55 miliardi di dollari destinata a cambiare profondamente il mercato audiovisivo americano dove è in atto una battaglia tra operatori via cavo e web company per la leadership nel video on-demand.

Oggi Malone ha, infatti, ufficializzato l’offerta per acquisire il secondo operatore via cavo degli Stati Uniti che viene così valorizzato in 78,7 miliardi di dollari (72,2 miliardi di euro), cioè 195,71 dollari per azione.

Se l’operazione andasse in porto, Malone verserà la somma metà cash e metà in azioni Charter.

Una mossa che mette in difficoltà il finanziere franco-israeliano Patrick Drahi che dovrà adesso andare al rialzo per avere Time Warner Cable, al quale pare da tempo interessato.

La NewCo controllerà circa il 30% del mercato della pay tv USA e diventerà il fornitore d’accesso a banda larga del 40% delle famiglie americane.

Questa non è la prima volta che Charter punta a Time Warner Cable. Un primo tentativo c’era stato nel 2013 ma si era risolto in un nulla di fatto.

Successivamente TWC ha preferito l’offerta, allora più consistente (circa 45 miliardi), di Comcast che avrebbe dato vita a un colosso dei media con 30 milioni di abbonati.

Ma l’operazione ha trovato l‘alt dell’Antitrust, aprendo nuovamente la via a Malone che ha intanto chiesto aiuto a banche e investitori per tornare all’attacco.

Ovviamente anche questo eventuale accordo dovrà passare sotto la lente dell’Autorità per la concorrenza.

Gli attuali azionisti di TWC dovrebbero detenere il 40-44% della NewCo, Liberty (controllata da Malone e maggiore azionista di Charter) circa il 19-20% mentre Advance/Newhouse (proprietaria di Bright House, sesto operatore via cavo USA rilevato da Charter) ne avrà il 13-14%.

A far accelerare le trattative con Time Warner Cable è forse stato l’acquisto di Suddenlink da parte di Drahi.

Nell’occasione il nuovo magnate francese delle tlc non ha, infatti, nascosto le proprie ambizioni per il settore USA del cavo, dichiarando apertamente di voler essere parte attiva del consolidamento in corso oltreoceano.

Molti giornali avevano parlato di un’offerta imminente per TWC, riportando anche di un incontro a New York la scorsa settimana tra Drahi e il CEO di Time Warner Rob Marcus.

Non è quindi da escludere che il finanziare franco-israeliano possa fare una nuova e più consistente offerta. Un’offerta che però, secondo gli analisti, potrebbe non essere alla portata di Drahi mentre Malone sarebbe già avvantaggiato.

Ma perché TWC attira così tanti predatori visto che negli ultimi tempi si è indebolita?

La società ha, infatti, perso molti abbonati, non avendo potuto negoziare i propri diritti di trasmissione con i network americani, in particolare CBS.

La risposta è che gli operatori del cavo vogliono rafforzare i loro capitali per ammodernare le loro reti e concorrere con i giganti di internet, specie Google che sta lanciando la fibra in tutti i Paesi e Netflix.

Per farlo, visto che sono notevolmente più piccoli di Big G, sperano di garantirsi un maggiore potere contrattuale con i canali televisivi.

Il rapporto di forza è tanto più strategico quanto sono più forti i diritti di trasmissione, in particolare quelli degli eventi sportivi.