Sempre più spesso gli anziani diventano vittime di truffe telefoniche sofisticate: chiamate che raccontano di un familiare in difficoltà e minacciano multe da pagare in denaro o oggetti di valore. È un fenomeno dilagante in tutta Europa, una vera e propria piaga che colpisce migliaia di persone, causando perdite milionarie e un profondo senso di insicurezza.
Cooperazione digitale per combattere le frodi
A rispondere a questa sfida arriva ISF LUMEN, un progetto innovativo finanziato dall’UE (Internal security funds) che sfrutta la tecnologia e la cooperazione digitale per stroncare queste truffe. Attivo dal gennaio 2023, il progetto ha già ottenuto risultati straordinari, soprattutto in Germania, ma si attende un effetto a cascata anche negli altri Stati membri. Nel 2024, grazie a un’intensa collaborazione tra polizie europee, sono stati bloccati quasi 5 milioni di euro di perdite e smantellate reti criminali con call center in Polonia.
Tecnologia avanzata e scambio informativo
ISF LUMEN si fonda su quattro pilastri essenziali: la sensibilizzazione digitale con campagne e podcast per informare i cittadini; l’uso di tecnologie avanzate come droni e dispositivi di sorveglianza nascosti per raccogliere prove solide; una “Cassetta degli attrezzi 2.0” che consente agli Stati membri di accedere rapidamente a supporto tecnico e finanziario; e soprattutto, una piattaforma digitale che facilita lo scambio immediato di informazioni tra investigatori di 21 paesi europei.
Italia grande esclusa
Curiosamente, l’Italia non figura ancora tra i paesi maggiormente coinvolti (Albania, Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Georgia, Grecia, Ungheria, Islanda, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera) ma l’azione si estende per contrastare anche altri crimini organizzati, dai furti agli sportelli bancomat alle truffe pubbliche come il gioco delle tre carte, sempre più spesso svelate grazie a tecnologie di sorveglianza all’avanguardia.
Il progetto rientra nel più ampio framework EMPACT di EUROPOL, che unisce forze di polizia, dogane, autorità giudiziarie e il settore privato per un’azione congiunta contro le minacce criminali in Europa. Con un budget di 2 milioni di euro è indubbio che ISF LUMEN rappresenti un modello di eccellenza nella lotta al crimine organizzato, dimostrando come la sinergia tra innovazione digitale e cooperazione internazionale possa davvero proteggere i cittadini europei. Ma allora perchè non estenderlo a tutti gli Stati membri?
L’anti spoofing dell’Agcom
Nel 2023, solo in Italia, le truffe telefoniche hanno causato perdite superiori a 140 milioni di euro, secondo i dati della Polizia Postale citati dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, e questo rappresenta solo la punta dell’iceberg di un fenomeno ben più vasto e preoccupante.
Per contrastare lo spoofing, ovvero il fenomeno degli inganni telefonici, da maggio 2025 l’Agcom, con nuova delibera, ha imposto agli operatori telefonici di bloccare automaticamente le chiamate da numeri non assegnati e di anonimizzare quelle dall’estero che simulano numeri fissi italiani. Saranno inoltre obbligati a utilizzare algoritmi intelligenti per individuare comportamenti sospetti, come centinaia di chiamate in pochi minuti dallo stesso numero. Il provvedimento, l’unico vero strumento di tutela di cui il bel paese dispone al momento, prevede un blocco graduale: entro tre mesi saranno bloccate le chiamate estere con numero fisso italiano, entro sei mesi quelle con numero mobile italiano, salvo casi di roaming.
Pur non risolvendo definitivamente il problema, è un passo importante che richiede collaborazione tra tutti gli attori della rete per evitare che i truffatori sfruttino le vulnerabilità del sistema telefonico.