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Tlc, la svolta di Oettinger: ‘La Ue garantisca ricavi equi alle telco e apra al consolidamento’

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Per il Presidente Etno Luigi Gambardella ‘L'Europa è a un bivio. Con le giuste politiche possiamo sbloccare un nuovo flusso di investimenti nei mercati delle telecomunicazioni, e questo sarà di grande beneficio sia per i consumatori che per le imprese’.

“L’Europa ha finora fatto in modo che i consumatori potessero trarre vantaggio dalla liberalizzazione del mercati delle telecomunicazioni. D’ora in poi, però, bisognerà far sì che le aziende del settore possano realizzare profitti equi”. Parola del neocommissario europeo all’economia digitale Gunther Oettinger, che in un‘intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt ha sottolineato come il mercato tlc europeo sia troppo frammentato e garantisca ricavi troppo magri rispetto, ad esempio, a quello nordamericano.

E’ necessario, pertanto, non ostacolare, bensì “promuovere la fusione e la collaborazione tra i molti fornitori di servizi telecom e IT regionali” così da giungere a “una o due nuove grandi aziende”.

Alla domanda se un modo per garantire maggiori ricavi sia necessario liberalizzare le tariffe di rete, Oettinger ha risposto: “Riguarda tutte le aree regolamentate a livello statale, anche le reti”.

Musica per le orecchie degli operatori tlc, che da tempo chiedono alle autorità europee meno vincoli contro le fusioni, per poter raggiungere una scala adeguata a competere sul mercato globale, e un alleggerimento degli oneri regolamentari.

Politica industriale

Oettinger ha ammesso che l’Europa è indietro in fatto di digitale ma ha tutte le chance per recuperare, se però cambierà approccio, mettendo in campo “…una politica industriale intelligente” che permetta ai campioni nazionali del settore  (da Deutsche Telekom a Telecom Italia) di avere una scala adeguata e alle economie europee di competere a livello globale.

Single Market

Per quanto riguarda le proposte di Neelie Kroes sul mercato unico digitale, Oettinger ha spiegato che è opportuno aspettare la posizione del Consiglio dei Ministri prima di decidere se riaprire il dossier per apportare ulteriori modifiche e aggiungere “un tocco di politica industriale” alla bozza attualmente in discussione.

Net neutrality

Oettinger ha quindi affermato di non essere ‘categoricamente contrario’ agli accordi tra telco e OTT per consentire a chi paga una sorta di corsia preferenziale per i suoi contenuti. Ha però spiegato che bisogna fare molta attenzione: “se si creano troppe categorie di servizi, si corre il rischio di degradare e rendere meno affidabile il servizio internet disponibile a tutti. Non deve insomma trasformarsi in uno svantaggio sociale”.

Industry 4.0

Quanto alla promozione di nuovi investimenti pubblici a supporto del digitale e delle nuove reti, Oettinger ha affermato che “gli investimenti devono venire dalle aziende private, ma il pubblico deve stimolarli”.

A ogni modo, ha aggiunto, “chiederò soldi solo quando saprò che ci sono progetti validi che richiedono obbligatoriamente fondi europei. Discuterò con Business Europe e con le grandi imprese. L’industria 4.0…è una sfida, soprattutto per le PMI”.

 

Privacy e Data Protection

Una protezione efficace dei dati è estremamente importante per l’economia, ha affermato il commissario tedesco. Il nuovo regolamento sulla Privacy deve pertanto essere adottato nel 2015. Si potrà procedere allora in modo sistematico contro l’uso improprio o il furto di dati in rete .

“In caso di violazioni si potranno imporre sanzioni per miliardi di dollari o vietare l’accesso al mercato europeo”, ha detto ancora Oettinger, secondo cui sarebbe anche auspicabile che un’autorità europea per la protezione dei dati vigili sull’applicazione degli standard comunitari.

La reazione delle telco

Una svolta, quella di Oettinger, che non può non trovare d’accordo le aziende europee, che da tempo chiedono alle istituzioni europee di muoversi in una direzione maggiormente favorevole agli investimenti. Per il Presidente Etno Luigi Gambardella,“L’Europa è a un bivio. Con le giuste politiche possiamo sbloccare un nuovo flusso di investimenti nei mercati delle telecomunicazioni, e questo sarà di grande beneficio sia per i consumatori che per le imprese”.

Le telco, dal canto loro, sono pronte a fare la loro parte: “con le giuste condizioni, le società di telecomunicazioni europee potranno contribuire in modo significativo alla crescita del nostro continente”, ha concluso Gambardella.