Il confronto

Tim, sindacati pronti allo sciopero contro l’ipotesi spezzatino

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I sindacati chiedono all'ad Pietro Labriola un incontro urgente entro la prossima settimana per avere il quadro generale del piano in via di elaborazione.

Ad una settimana dall’ultimo appello, i sindacati tornano a farsi sentire su Tim con un nuovo comunicato congiunto delle sigle di settore Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil. La richiesta è quella di un nuovo incontro urgente, entro la prossima settimana, con il nuovo amministratore delegato di Tim Pietro Labriola, che sta lavorando ad un piano di riassetto del gruppo che potrebbe comprendere lo scorporo dell’infrastruttura di rete fissa. Un’ipotesi, quella dello smembramento, bocciata dai sindacati che chiedono di essere coinvolti nelle discussioni per il riassetto dell’azienda.

Facendo seguito all’impegno da lei preso lo scorso 25 gennaio, siamo a sollecitarle di aggiornare in tempi rapidissimi il tavolo di confronto sul nuovo piano industriale”.

Confronto entro la prossima settimana per avere il quadro

“Per noi è indispensabile avere in tempi brevissimi, entro la prossima settimana, il quadro generale del piano che sta elaborando, con particolare riguardo all’unicità dell’azienda e la tenuta complessiva del gruppo”, si legge nella lettera di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil.

“Abbiamo davanti un mese per evitare uno scempio che rischia di produrre migliaia di esuberi”, si legge nell’ordine del giorno dell’attivo unitario delle RSU che si è tenuto ieri dove è stato affidato “alle Segreterie nazionali un primo pacchetto di sciopero di otto ore con il blocco delle prestazioni straordinarie, e l’indizione di manifestazioni che si potranno svolgere compatibilmente con l’emergenza sanitaria, da proclamare alla prima data consentita dalla legge, là dove non emerga con chiarezza, già nei prossimi giorni, l’impegno dell’Amministratore Delegato a non prevedere lo scorporo di settori aziendali (lo “spezzatino”) nel prossimo piano industriale del 2 marzo”.