Confronto

Tim, Sindacati ‘incontro su Cigs deludente. No licenziamenti’

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Primo incontro al Ministero del Lavoro fra sindacati e azienda dopo l'annuncio del piano di cassa integrazione per 29.736 dipendenti e la presenza di 4.500 esuberi.

“Nella giornata di oggi, presso il Ministero del Lavoro, si è tenuto il previsto incontro di procedura a seguito dell’attivazione da parte di TIM, della Richiesta di CIGS per riorganizzazione, che riguarderà 29.736 lavoratori per 12 mesi”. Lo rende noto un comunicato congiunto delle segreterie nazionali di    SLC CGIL – FISTEL CISL – UILCOM UIL. Il prossimo incontro è previsto il 31 maggio.

L’azienda, nell’affermare che il confronto deve avere ad oggetto il tema CIGS e non altri temi che possano eventualmente essere affrontati successivamente, ha richiamato le ragioni già indicate nella comunicazione del 16 maggio 2018, dove ha evidenziato come il ricorso alla CIGS debba accompagnare il processo di trasformazione e ribadendo la presenza, a suo dire, di circa 4.500 eccedenze a fine CIGS.

SLC CGIL, FISTel CISL, UILCOM UIL, nel ricordare che da anni pongono la necessità di un serio piano di rilancio per la più grande impresa di TLC del nostro Paese, ritengono necessario definire alcuni importanti aspetti, quali elementi imprescindibili per un confronto che possa provare a trovare punti di un’intesa complessiva e non unicamente limitata alla sola procedura di CIGS.

In particolare, le Segreterie Nazionali hanno indicato nei seguenti temi, gli elementi imprescindibili per un confronto proficuo:

–       chiarezza sul vero oggetto della procedura, “il ricorso ad ammortizzatori sociali o 4500 licenziamenti tra 12 mesi”, ferma restando in tal caso la totale contrarietà a qualsiasi ipotesi di licenziamento, coinvolgendo fin dal prossimo incontro il MISE;

–       chiarezza e garanzie sulla tenuta del perimetro e della base occupazionale del gruppo, non potendo separare qualsiasi discussione sull’eventuale ricorso ad ammortizzatori sociali da necessarie certezze sul futuro industriale ed occupazionale di TIM;

–       necessità di ripristinare condizioni economicamente sostenibili per l’insieme delle attività affidate in appalto che evitino contraccolpi occupazionali;

–       ricomposizione di un quadro relazionale tra le parti ad oggi fortemente compromesso dal permanere del vulnus costituito dalla disdetta del secondo livello di contrattazione unilateralmente sostituito da un regolamento aziendale.

SLC CGIL, FISTel CISL, UILCOM UIL giudicano deludente l’esito di questo primo incontro e decidono pertanto di avviare immediatamente una diffusa informativa ai lavoratori, nelle varie forme che si riterranno più opportune a livello territoriale, e di aprire contestualmente le procedure di raffreddamento, auspicando, al contempo, una maggiore disponibilità da parte di TIM, che possa permettere di rendere costruttivo il confronto, ed eviti una lunga ed infruttuosa contrapposizione.