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Tim scivola ai minimi, downgrade di Moody’s. Rete unica in salita senza Draghi?

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La caduta del Governo Draghi fa male a Tim e al progetto rete unica. Il titolo perde terreno e scivola a 0,22 euro mentre arriva il downgrade di Moody’s.

Moody’s ha declassato il rating di Tim e l’outlook dell’agenzia di rating resta negativo. Pesa sul giudizio la caduta del Governo Draghi, che affossa anche le prospettive del progetto rete unica. A livello internazionale, crolla la fiducia nell’economia italiana e la prospettiva di nuove elezioni spaventa gli investitori. Il progetto rete unica è certamente più complicato. Tanto più che da tempo Alessio Butti, deputato di FdI responsabile Tlc del partito di Giorgia Meloni, si oppone all’uso di ulteriori risorse pubbliche da parte di Cdp per fare un regalo agli investitori esteri di Tim.

Il titolo in Borsa

Ieri il titolo ha chiuso ai minimi a quota 0,22 euro dopo aver ceduto il -4,6%, un trend che prosegue anche oggi con un calo del -0,95% alle 10.25 a 0,22 euro, per poi recuperare parzialmente a -0,14% alle 14.15 e scendere ancora alle 15.00 a -0,73% a 0,22 centesimi. Il titolo si mantiene vicino ai nuovi minimi storici aggiornati ieri a 0,215 euro. La caduta del Governo Draghi rischia di provocare quanto meno un rallentamento del progetto rete unica, mentre Open Fiber deve fare i conti con diversi cambi a livello di management e lavori a rilento nelle aree bianche. Ad esempio in Liguria, dove sono soltanto 58 le famiglie collegate e la Regione potrebbe affidare i lavori a Liguria Digitale. C’è poi il fronte dell’antitrust Ue da tenere d’occhio sul fronte rete unica.

Tim declassata, outlook negativo

Moody’s Investors Service ha declassato a B1 da Ba3 il corporate family rating (CFR) e a B1-PD da Ba3-PD la probabilità di default (PDR) di Telecom Italia. Contestualmente Moody’s ha declassato a B1/(P)B1 da Ba3/(P)Ba3 i rating di tutti i titoli di debito senior unsecured emessi (o garantiti) da Telecom Italia e dalle sue controllate valutate. L’outlook rimane negativo.

“Il downgrade dei rating di Telecom Italia riflette la nostra aspettativa che la sua leva finanziaria rimanga elevata e il suo flusso di cassa rimanga negativo nei prossimi 2-3 anni, a causa delle condizioni di mercato altamente competitive in Italia e delle elevate esigenze di investimento, combinate con il previsto rallentamento macroeconomico”, afferma Ernesto Bisagno, Moody’s Vice President — Senior Credit Officer and lead analyst for Telecom Italia.

“La società era già debolmente posizionata nella precedente categoria di rating. Tuttavia, il contesto macroeconomico è peggiorato da quando a marzo abbiamo declassato il rating a Ba3, riducendo la visibilità sull’andamento operativo di Telecom Italia e sul suo previsto percorso di deleveraging”, aggiunge Bisagno.

Rete unica in salita?

La crisi di governo, commentano da Banca Imi, rischia di fermare o quantomeno di rallentare due dossier pendenti come la rete unica tra Tim e Open Fiber e la combinazione tra RaiWay e Ei Towers. Sulla prima operazione, gli analisti mostrano dubbi sul fatto che Cdp possa proseguire anche durante una fase con un governo di transizione anche se non è da escludere che il nuovo esecutivo post elettorale potrebbe confermare il progetto: in ogni caso, spiegano gli analisti, un ritardo sulla rete unica ridurrebbe le sinergie realizzabili e anche il deleveraging di Tim in una fase di tassi di interesse in aumento.

Intanto, secondo Repubblica, Vivendi avrebbe confermato che il valore della rete di Tim secondo le sue valutazioni sarebbe compreso fra 31 e 34 miliardi di euro. Una valutazione stellare, che rende le trattative ancor più difficili, considerata la capitalizzazione di Tim pari a 4,57 miliardi di euro. E comunque ben al di sopra del range di mercato 17-21 miliardi e delle indicazioni dell’advisor della società (25 miliardi).

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