Il nuovo piano

Tim, il nuovo piano industriale 2024-2026 senza NetCo non scalda il mercato. Titolo a picco

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Il nuovo piano industriale 2024-2026 accolto freddamente in Borsa. Il Cda annuncia la sua lista del board.

Il mercato accoglie con freddezza il nuovo piano industriale di Tim. Il titolo a Piazza Affari crolla fino al -10% in mattinata a 0,25 euro alle 12,45 e poi sospeso per eccesso di ribasso dopo aver segnato un calo teorico del 13,2% e un ultimo prezzo di 0,2403 euro alle ore 13.30, dopo che ieri il Cda ha dato il via libera alla cessione di NetCo e al nuovo piano industriale 2024-2026. Previsto un aumento del 3% annuo del fatturato e dell’8% dell’Ebitda.

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Sul crollo in Borsa, secondo gli analisti di Equita, peserebbe l’obiettivo di riduzione del debito, che deluderebbe le aspettative. “Gli obiettivi a medio termine di Tim puntano a una forte crescita degli utili, in particolare nel 2024, ma il suo obiettivo di riduzione del debito è al di sotto delle speranze”, afferma in una nota di ricerca l’analista di Equita Sim Domenico Ghilotti.

Di seguito la nota del gruppo.

La nota di Tim

“La vendita della rete fissa permetterà a TIM di muoversi sul mercato con minori vincoli finanziari e regolatori e con un focus maggiore sulle componenti industriali. Il nuovo Piano, che segue il percorso di trasformazione avviato nel precedente biennio, individua le linee di sviluppo per TIM nel 2024-2026: nonostante un contesto macroeconomico fortemente incerto, si prevede un significativo miglioramento di tutte le metriche economico finanziarie, mantenendo una solida struttura di capitale.

Di seguito i target finanziari sulla base del nuovo perimetro (dati organici, inclusa Sparkle):

▪ Ricavi di Gruppo in crescita del 3% medio annuo nell’arco di piano (CAGR 2023-2026) da

14,4 miliardi di euro pro-forma nel 20233; per TIM Domestic ricavi in crescita del 2% medio annuo nel triennio da 10 miliardi di euro pro-forma nel 2023.

Per il 2024 i ricavi di Gruppo sono attesi in crescita del 3-4% e del 2-3% per TIM Domestic.

▪ EBITDA organico After Lease di Gruppo in crescita dell’8% medio annuo nell’arco di piano (CAGR 2023-2026) da 3,5 miliardi di euro pro-forma del 20233; per TIM Domestic EBITDA organico After Lease in crescita del 9-10% medio annuo nel triennio da 1,9miliardi di euro pro-forma del 2023. Per il 2024 EBITDA organico After Lease di Gruppo in crescita dell’8-9% e del 9-10% per TIM Domestic.

EBITDA organico After Lease–Capex di Gruppo in aumento da 1,3 miliardi di euro pro-forma nel 20233 a circa 2,2 miliardi di euro nel 2026; per TIM Domestic EBITDA organico After Lease – Capex in crescita a circa 1,1 miliardi di euro da 0,6 miliardi di euro pro-forma nel 2023. Per il 2024 prevista una crescita del 15-17% a livello di Gruppo e dell’11-12% per TIM Domestic.

▪ Riduzione dell’indebitamento di Gruppo, con un rapporto Debito/EBITDA After Lease in calo a 1,6-1,74 volte rispetto a 3,85 volte dei pro-forma al 2023.

Il Gruppo stima un Equity Free Cash Flow After Lease positivo sia in Italia sia in Brasile in orizzonte di piano.

Per quanto riguarda le singole entities che compongono il Gruppo TIM il piano industriale prevede le seguenti linee strategiche:

TIM Consumer: proseguirà la stabilizzazione del core business, con un progressivo aumento dell’Arpu fisso e mobile, migliorando al tempo stesso la convergenza dei clienti fra i due settori. In parallelo sarà sviluppato il modello di ‘Customer Platform’, con un focus sulla crescita dei ricavi ‘beyond connectivity’ attraverso nuove partnership e opportunità nel settore delle famiglie e delle piccole e medie imprese.

TIM Enterprise: facendo leva sul proprio posizionamento e su vantaggi competitivi unici, continuerà l’accelerazione dei ricavi da servizi guidata da un’ulteriore espansione nel mercato ICT, amplificata da un posizionamento sui settori chiave per la crescita (Cloud, IoT, Cybersecurity). Particolare focus sarà dedicato al settore del Cloud grazie a partnership con i principali operatori mondiali e al pieno avvio operativo del Polo Strategico Nazionale (di cui TIM è principale socio e abilitatore tecnologico).

TIM Brasil: è prevista un’ulteriore crescita dei ricavi e dell’Ebitda, con una generazione di cassa in crescita in doppia cifra in orizzonte di piano. A livello Domestico, il piano prevede inoltre una seconda fase del progetto di trasformazione dei costi, con target incrementali pari a 400 milioni di euro al 2026 legati alla semplificazione e al ridimensionamento delle strutture di costo. Sarà posta una particolare attenzione all’efficienza nel settore Consumer e all’internalizzazione di risorse e competenze nell’area Enterprise.

TIM rimarrà l’operatore di TLC più infrastrutturato in Italia e continuerà a investire sulla propria rete mobile, accelerando lo sviluppo del 5G, contando sul più ampio spettro di frequenze e sulla più vasta rete di trasporto dati del Paese, e sullo sviluppo del proprio ecosistema tecnologico, composto fra l’altro da un’infrastruttura di 16 Data Center dislocati su tutto il territorio nazionale.

La visione ESG fa da filo conduttore tra le “Entities” e Società del gruppo in modo che obiettivi e attività convergano verso la riduzione delle emissioni, la ricerca di risultati che incidono sulla crescita economica e sociale, il contenimento dei rischi e la valorizzazione delle opportunità. Esclusa la remunerazione per gli azionisti. Calcolato come rapporto fra il Debito Netto After Lease di Gruppo sottratto il deleverage atteso dalla vendita di NetCo, pari a 14,2 miliardi di euro senza considerare potenziali aggiustamenti di prezzo ed earnouts, e l’EBITDA Organico Adjusted After Lease di Gruppo sottratto l’EBITDA After Lease di NetCo

Leva al 31 dicembre 2023 basata sulla precedente vista di Gruppo derivanti dai continui e rapidi cambiamenti dell’ecosistema. I target ambientali delineano una netta strategia di riduzione delle emissioni nel tempo, confermando come primo step il 100% di approvvigionamento energetico da rinnovabili entro il 2025 e l’obiettivo finale del Net zero al 2040. Sul gender gap il Gruppo si dà l’obiettivo di raggiungere almeno il 33% di donne manager in posizioni di responsabilità. Il piano punta, inoltre, alla crescita dei servizi e prodotti ESG driven come le soluzioni per le PA e le smart city, a vantaggio dei cittadini, le soluzioni per la digitalizzazione del patrimonio museale e archeologico, le nuove cabine telefoniche smart o i prodotti marchiati TIM con impronta di carbonio. Il Gruppo infine intende confermare la leadership mondiale di settore per le politiche di Diversity&Inclusion con azioni dedicate.

Tim, ok del Cda alla lista del board con Labriola AD, Figari presidente

Il Cda di Telecom Italia ha dato il via libera alla lista del board uscente per il rinnovo del consiglio, con Pietro Labriola proposto per un secondo mandato alla guida del gruppo e Alberta Figari indicata per il ruolo di presidente, attualmente ricoperto da Salvatore Rossi.

Lo rende noto la società in un comunicato confermando quanto riferito poco prima da due fonti a conoscenza della situazione.

Il Cda ha deliberato all’unanimità di proporre la nomina, con mandato triennale, di un board composto da nove membri, “tenuto conto del perimetro di business che risulterà dall’esecuzione del Piano di Delayering e coerentemente con il trend di lungo periodo in società comparabili”, si legge nella nota.

“Peraltro, non potendo escludere decisioni diverse da parte dei soci circa la composizione quantitativa del board, il consiglio ha deliberato – con l’astensione di tre consiglieri – di presentare una lista di 15 candidati (numero corrispondente all’attuale dimensione)”, si legge nell nota.

Al terzo posto della lista viene indicato per un secondo mandato anche Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cdp. Confermati anche i nomi degli indipendenti Paola Camagni e Federico Ferro Luzzi, che erano stati eletti nel board uscente in quota Assogestioni.

La lista sarà sottoposta all’assemblea dei soci il prossimo 23 aprile.

1. Alberta Figari, nuova candidata, indicata come Presidente*

2. Pietro Labriola, indicato come Amministratore Delegato, carica che ricopre dal 21 gennaio 2022

3. Giovanni Gorno Tempini, Consigliere dal 31 marzo 2021

4. Paola Camagni, Consigliere dal 31 marzo 2021*

5. Federico Ferro Luzzi, Consigliere dal 31 marzo 2021*

6. Domitilla Benigni, nuova candidata*

7. Jeffrey Hedberg, nuovo candidato*

8. Paola Tagliavini, nuova candidata*

9. Maurizio Carli, Consigliere dal 31 marzo 2021*

10. Romina Guglielmetti, nuova candidata*

11. Leone Pattofatto, nuovo candidato*

12. Antonella Lillo, nuova candidata*

13. Andrea Mascetti, nuovo candidato*

14. Enrico Pazzali, nuovo candidato*

15. Luca Rossi, nuovo candidato*

* Indipendente

Si tratta di una rosa di candidati composta da 6 donne e 9 uomini, per un totale di 13 indipendenti, selezionata in modo tale da garantire, da un lato, un certo grado di continuità che consenta di valorizzare al meglio le attività e le operazioni straordinarie avviate dal Consiglio uscente e, dall’altro, di assicurare l’inserimento di candidature esterne di elevato profilo, portatrici di esperienze diversificate, che possano contribuire allo sviluppo futuro della Società.