Futuro della rete

Tim, cessione di NetCo possibile senza assemblea?

di |

In arrivo pareri legali di alto profilo sull'iter dell'operazione. Da capire se sia necessario il via libera dell'assemblea, come richiesto da Vivendi, o se sia sufficiente l'ok del Cda.

Alcuni pareri legali di alto profilo indicherebbero che per il via libera alla cessione della rete Tim non ci sarebbe bisogno di alcuna assemblea (né ordinaria né straordinaria). Lo scrive l’AdnKronos, ricordando che la stessa Vivendi aveva ipotizzato la necessità di una assemblea straordinaria per dare il via libera alla cessione della rete. Forte di una minoranza di blocco in tal caso Vivendi, se in disaccordo, potrebbe fermare l’operazione.

Tuttavia a giudizio degli esperti cui il gruppo telefonico ha chiesto un parere, il passaggio assembleare per la decisione su NetCo non sarebbe necessario tout court. Lo stesso board (che peraltro ha votato all’unanimità per il negoziato in esclusiva con Kkr) assumerebbe la decisione in autonomia.

Ma Vivendi?

C’è da dire che Vivendi, pur essendo il primo socio di Tim con una quota del 23,75%, non è presente nel Cda aziendale.

Sembra quindi alquanto complicato procedere senza l’avallo del primo socio francese ad un’operazione del genere anche perché la cessione della rete fatto cambia sostanzialmente non soltanto la natura di NetCo, ma anche e soprattutto quella della ServCo, la società dei servizi che resterebbe orfana della rete. Non più tardi di due giorni fa i sindacati hanno ribadito l’allarme per il futuro della ServCo, che dovrebbe ereditare circa 18mila dipendenti e una quota non indifferente del debito di Tim. Con quali prospettive in un mercato saturo e ultra competitivo qual è l’arena del mobile in Italia?

L’offerta vincolante KKR, dead line verso lo slittamento

Per l’offerta vincolante da parte di KKR il Cda di Tim del 22 giugno aveva indicato come termine ultimo il 30 settembre ma sembra che si vada verso la richiesta di una breve proroga di un paio di settimane, che non è ancora stata avanzata dal fondo americano, ma che secondo voci dovrebbe arrivare entro il board di Tim già convocato il 27 settembre. Due settimane in più necessarie per consentire alla Corte dei Conti di valutare l’offerta per la NetCo, che coinvolge anche il MEF che ha messo sul piatto una somma di 2,5 miliardi di euro.

Vivendi incontra Giorgetti?

Intanto Vivendi ha chiesto un incontro al Ministero dell’economia con il ministro Giancarlo Giorgetti prima della presentazione dell’offerta vincolante di KKR. Sul tavolo il futuro della NetCo la cui cessione ha sempre visto contrario l’azionista francese, secondo il quale le valutazioni circolate per l’asset (quella di Kkr sarebbe superiore ai 20 miliardi più 2 di earn out al verificarsi di certe condizioni) non erano adeguate. La media company che fa capo alla famiglia Bollorè ha sempre indicato una cifra vicina ai 30 miliardi. Ma le pretese potrebbero diminuire.

Sullo sfondo, resta però da capire quale sarà il futuro della ServCo, che resterebbe sotto il controllo dei francesi una vota ceduta la rete. Come garantire la sostenibilità?