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Tim Brasil: i vertici smentiscono le voci su nuova offerta da 10,4 mld di euro

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Per la stampa brasiliana, Tim Brasil sarà suddiviso tra i tre competitor per evitare problemi antitrust: ‘L’idea è di suddividere Tim tra Claro (America Movil)  che prenderebbe circa il 40%; Telefonica il 32% e Oi il 28%’. Marco Patuano: ‘Se qualcuno vuole venire a farci visita, credo sia meglio smettere di fare solo rumore sui giornali’.

E’ arrivata a stretto giro la smentita dei vertici di Telecom Italia alle ultimissime indiscrezioni sulla vendita di Tim Brasil in base alle quali America Movil, Telefonica e Oi avrebbero raggiunto un accordo per lanciare un’offerta da 10,4 miliardi di euro (di poco superiore al valore di mercato dell’operatore, stimato in 12,2 miliardi) e spartirsi la controllata di Telecom Italia TIM Participações che controlla Tim Brasil.

Prima il presidente Giuseppe Recchi ha precisato:  “Non abbiamo ricevuto alcun’offerta…Tim Brasil resta un asset strategico”.

Subito dopo anche l’Ad Marco Patuano, ha invitato a smetterla col ‘rumore sui giornali’ e ha ricordato come il gruppo stia investendo pesantemente nel Paese, anche con la partecipazione all’ultima asta di frequenze 4G, e non abbia quindi intenzione di uscirne.

“Sembra che ogni giorno ci sia qualcuno a bussare alla nostra porta: io dico sempre la stessa cosa, che il Brasile è un asset strategico per la nostra azienda, abbiamo un programma di investimenti molto importante, abbiamo appena partecipato a una gara per le frequenze di quarta generazione. Stiamo per investire un miliardo di euro solo in frequenze. Il nostro impegno è massimo sul versante industriale che vuol dire che per noi è un attivo strategico”, ha detto Patuano a margine di un convegno a Pisa.

“Se qualcuno vuole venire a farci visita, io credo che sarebbe meglio smetterla di fare solo rumore sui giornali, che questo non fa bene, genere volatilità e incertezza, che non fa bene a chi invece è impegnato a fare le cose sul serio”, ha aggiunto Patuano.

Oi, oggi, su richiesta dell’autorità di Borsa ha invece emesso una nota per chiarire che al momento non è stato raggiunta alcuna intesa o accordo sulla struttura dell’operazione e che non è stato firmato alcun documento o proposta inerente la transazione.

La società ha comunque confermato di aver affidato a BTG Pactual il compito di sviluppare una proposta valida per le acquisizioni della quota del 68% detenuta da Telecom Italia in TIM Participacoes (il restante 32% è della famiglia Werthein). A questo scopo, spiega Oi, BTG Pactual ha contattato diverse parti potenzialmente interessate all’operazione, inclusa America Movil, il gruppo che controlla l’operatore mobile Claro, di proprietà del miliardario Carlos Slim (il secondo uomo più ricco del mondo dopo Bill Gates).

Ieri Tim Brasil, su richiesta della locale autorità di Borsa, aveva smentito la ricostruzione del quotidiano O Estado de Sao Paulo in un articolo dal titolo ‘America Movil di Carlos Slim investirà 10 miliardi di reais in Brasile nel 2015’

Sia il management di Tim Brasil sia Telecom Italia – sottolineava l’azienda in una nota – “non hanno alcuna conoscenza né stanno prendendo parte in discussioni finalizzate alla possibile vendita della società, così come non sono a conoscenza del contenuto delle discussioni tra BTG e gli azionisti di Oi circa le alternative di consolidamento”.

Secondo Folha de S. Paulo, Tim Brasil sarà suddiviso tra i tre competitor per evitare problemi antitrust: “L’idea è di suddividere Tim tra tre società con Claro (America Movil)  che prenderebbe circa il 40%; Telefonica il 32% e Oi il 28%”.

Se l’accordo andasse in porto, Claro diventerebbe il maggiore operatore brasiliano. Il mercato attualmente è invece dominato da Telefonica con una quota del 29% seguita da Tim Brasil col 27%, Claro con 25% e Oi col 19%.

Una proposta formale, spiega il quotidiano brasiliano, dovrebbe essere presentato appena Oi concluderà la vendita di alcuni asset di PT Portugal (presumibilmente entro le prossime settimane) ne la sua quota di controllo in Africatel, da cui prevede introiti per poco più di 8,5 miliardi di euro.

A proposito degli asset in Africa, Oi ha ribadito di essere alla ricerca di acquirenti ma che al momento non ci sono proposte o accordi sul tavolo.