il caso

TikTok, Trump: “Altri 90 giorni di tempo per un accordo”

di |

L’attuale estensione della legge federale che impone la dismissione o il blocco delle piattaforme considerate rischiose per la sicurezza nazionale scadrà domani. È la terza proroga da quando Trump è tornato alla Casa Bianca nel gennaio scorso.

Il presidente Donald Trump è pronto a firmare un ordine esecutivo che garantirà a TikTok un’ulteriore proroga di 90 giorni, evitando per ora il blocco o la vendita forzata della popolare app cinese.

“Come ha detto molte volte, il presidente Trump non vuole che TikTok venga oscurato”, ha affermato Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca. “Questa estensione durerà 90 giorni, durante i quali l’Amministrazione lavorerà per assicurarsi che l’accordo venga concluso, così che il popolo americano possa continuare a usare TikTok con la certezza che i propri dati siano sicuri e protetti”.

L’attuale estensione della legge federale che impone la dismissione o il blocco delle piattaforme considerate rischiose per la sicurezza nazionale scadrà domani. È la terza proroga da quando Trump è tornato alla Casa Bianca nel gennaio scorso.

TikTok, l’ambiguità di Trump

La decisione, diffusa dal Wall Street Journal, riflette l’ambivalente rapporto dell’Amministrazione Trump con la piattaforma di proprietà di ByteDance: vista da un lato come una minaccia per la sicurezza nazionale, dall’altro come uno strumento essenziale per comunicare con gli elettori più giovani.

Durante il suo primo mandato, Trump ha guidato una campagna aggressiva contro il social, minacciando il ban totale. Oggi però l’app è diventata uno strumento centrale per il contatto con la base giovanile, cruciale per mobilitare consensi digitali e costruire narrazioni virali.

Il nodo delle trattative con la Cina

L’Amministrazione ha lavorato per mesi a un’intesa che permetterebbe a investitori statunitensi di acquisire una quota significativa delle quote statunitensi di TikTok, separate da ByteDance e con server localizzati negli Stati Uniti. Tuttavia, i negoziati si sono arenati a causa delle crescenti tensioni commerciali con Pechino. Secondo fonti governative, lo schema resta ancora sul tavolo, ma è difficile pensare che si possa raggiungere un accordo senza prima un allentamento della pressione diplomatica con la Cina.

Washington continua a considerare la proprietà cinese di TikTok un potenziale strumento di raccolta dati e manipolazione dell’opinione pubblica americana da parte del Partito Comunista Cinese. Un’ipotesi sempre respinta da ByteDance, che ha dichiarato di “non aver mai ricevuto richieste in tal senso dalle autorità cinesi”.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz