La Commissione europea punta il dito contro Temu, la popolare piattaforma di e-commerce low-cost ,nota per la vendita di prodotti a basso costo provenienti principalmente dalla Cina, per gravi mancanze nella tutela dei consumatori. Secondo una valutazione preliminare della Commissione, Temu avrebbe infatti violato il Digital Services Act (DSA), la legge europea che impone obblighi di trasparenza e sicurezza alle piattaforme digitali.
Un’indagine di mystery shopping, una tecnica investigativa usata per testare i servizi in modo anonimo e diretto, simulando il comportamento dei consumatori, ha rivelato che chi acquista su Temu rischia seriamente di imbattersi in prodotti non conformi alle normative europee, tra cui giocattoli per bambini e dispositivi elettronici potenzialmente pericolosi.
“La sicurezza online non è negoziabile nell’UE”, ha dichiarato Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità Tecnologica. “Temu è ben lontana dal rispettare gli standard richiesti dal DSA. I cittadini europei meritano un mercato digitale sicuro, equo e protetto.”
D’altra parte quello di Temu non è un caso isolato. La stessa Commissione, lo scorso novembre aveva annunciato di voler mettere sotto inchiesta il colosso dell’e-commerce Amazon, per una potenziale violazione dei mercati digitali (Digital Markets Act).
Il messaggio è chiaro, l’Unione Europea non farà sconti. Le regole del gioco digitale sono cambiate e chi non le rispetta dovrà risponderne.
Cos’è il Digital Services Act – e perché è fondamentale?
Il Digital Services Act (DSA) e il Digital Markets Act (DMA) costituiscono un pacchetto normativo unico applicabile in tutta l’Unione Europea. Si tratta du due pilastri complementari che mirano a:
- creare uno spazio digitale più sicuro, in cui siano protetti i diritti fondamentali di tutti gli utenti dei servizi digitali.
- Garantire condizioni di concorrenza leale, per stimolare innovazione, crescita e competitività sia nel Mercato Unico europeo che a livello globale.
Cosa si intende per “servizi digitali”?
I servizi digitali includono un’ampia gamma di attività online: da semplici siti web a infrastrutture di rete, fino a piattaforme digitali complesse. Il DSA si concentra in particolare su intermediari e piattaforme online come:
- marketplace digitali (es. Temu, Amazon, AliExpress)
- social network
- piattaforme di condivisione di contenuti
- app store
- piattaforme per prenotazioni di viaggi e alloggi
Il DSA prevede obblighi più stringenti per le cosiddette piattaforme online molto grandi (Very Large Online Platforms, VLOPs) e i più importanti motori di ricerca, ossia quei servizi con oltre 45 milioni di utenti mensili nell’UE. Queste entità devono rispettare obblighi di trasparenza, gestione dei rischi e tutela degli utenti molto rigorosi.
Il Digital Markets Act (DMA), invece, è focalizzato sulle piattaforme gatekeeper: aziende digitali che detengono un ruolo sistemico nel mercato e agiscono da veri e propri “colli di bottiglia” tra imprese e consumatori. Queste piattaforme, pur condividendo alcuni ambiti con il DSA, sono soggette a regole distinte, pensate per evitare abusi di posizione dominante e per garantire una concorrenza sana.
Perché queste leggi sono necessarie?
È chiaro che i servizi digitali sono diventati parte integrante della nostra quotidianità. Li usiamo per comunicare, acquistare, informarci, guardare film, ascoltare musica e lavorare. Ma la trasformazione digitale porta con sé anche nuove sfide.
Tra le principali criticità ci sono, ad esempio, la dominanza di alcune piattaforme su altre. Queste ultime controllano interi ecosistemi digitali, imponendo regole proprie e condizioni spesso svantaggiose per aziende e consumatori. Vi è poi la diffusione di beni, servizi e contenuti illegali, spesso senza un adeguato controllo, ma anche la questione irrisolta della manipolazione algoritmica per amplificare disinformazione, odio online o pratiche scorrette. Infine, come non citare la mancanza di trasparenza e la tutela effettiva dei diritti fondamentali in rete.
Vuoti normativi da colmare
Nonostante diversi interventi settoriali negli anni, persistono vuoti normativi e oneri legali che l’Unione Europea ha deciso di colmare nell’ambito della Decade Digitale 2030. Il DSA e il DMA rappresentano una risposta moderna e ambiziosa a queste sfide, ponendo la protezione degli utenti e la correttezza del mercato al centro della nuova governance digitale.
Un nuovo equilibrio tra innovazione e responsabilità
Con questo nuovo quadro normativo, l’UE intende riaffermare la propria leadership globale nel campo della regolamentazione del digitale, creando uno spazio online sicuro, equo e trasparente, in cui i diritti degli utenti sono effettivamente tutelati, le imprese possono competere ad armi pari e le grandi piattaforme non possano più operare come arbitri privati senza responsabilità.