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Telemarketing selvaggio, AGCOM punta sui numeri brevi a tre cifre per fermare le frodi

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AGCOM apre a una nuova misura contro le frodi telefoniche e il telemarketing aggressivo: l’uso di numerazioni brevi, a tre cifre, anche per le chiamate e i messaggi di teleselling e telemarketing legali.

AGCOM apre a una nuova misura contro le frodi telefoniche e il telemarketing aggressivo: l’uso di numerazioni brevi, a tre cifre, anche per le chiamate e i messaggi di teleselling e telemarketing legali.

La proposta è stata messa in consultazione pubblica per 45 giorni dalla Commissione Infrastrutture e Reti dell’Autorità, nella riunione del 17 dicembre, attraverso una modifica del Piano di numerazione nazionale.

Telemarketing selvaggio sempre più aggressivo

L’iniziativa nasce in un contesto di mercato segnato da un uso sempre più aggressivo del contatto telefonico verso i consumatori, spesso collegato a tentativi di frode. Al centro del fenomeno c’è il CLI spoofing, la tecnica che consente di falsificare il numero del chiamante, rendendo difficile risalire all’autore della chiamata e aggirando le norme su privacy e Registro delle opposizioni.

Telemarketing selvaggio, bloccate 7,4 mln chiamate al giorno

Negli ultimi mesi AGCOM ha già rafforzato il quadro regolatorio. Con le delibere 106/25/CONS e 271/25/CONS l’Autorità ha imposto agli operatori l’obbligo di bloccare le chiamate illecite provenienti dall’estero che simulano numerazioni fisse o mobili italiane, chiarendo anche le responsabilità di controllo nel caso di traffico VoIP originato sul territorio nazionale.

Le misure, pienamente operative dal 19 novembre, secondo AGCOM hanno prodotto risultati estremamente positivi. Secondo i primi dati sono state bloccate 7,46 milioni di telefonate al giorno secondo il dato comunicato dai quattro principali operatori (Tim, Vodafone-Fastweb, WindTre e Iliad).

Il problema dei numeri esteri

Il sistema di filtraggio ha infatti consentito di bloccare in modo significativo il flusso di chiamate fraudolente con numerazione nazionale e, per la prima volta, di misurare in modo oggettivo l’ampiezza del fenomeno illegale. Come spesso accade, però, l’effetto collaterale è stato uno spostamento del traffico illecito verso numerazioni estere, che non possono essere bloccate dagli operatori per via degli obblighi di interconnessione e interoperabilità internazionale delle reti.

Numeri a tre cifre per il teleselling e telemarketing

In questo scenario, l’Autorità ritiene che i consumatori siano oggi più protetti dalle frodi che simulano chiamate da numeri italiani e, allo stesso tempo, più diffidenti verso chiamate provenienti da numeri esteri sconosciuti. Per completare il quadro delle tutele, AGCOM propone ora di consentire ai call center e agli operatori che operano nel rispetto delle regole di utilizzare numerazioni brevi italiane anche per il teleselling e il telemarketing.

Si tratta di numeri a tre cifre, già utilizzati per servizi di assistenza clienti o numerazioni senza oneri per l’utente, che oggi non possono essere impiegati per chiamate in uscita. L’idea è renderli immediatamente riconoscibili per i cittadini e associabili a soggetti certi e identificabili, riducendo il rischio di confusione sull’identità del chiamante.

Secondo AGCOM, l’uso di numerazioni brevi contribuirebbe a rafforzare la fiducia degli utenti nei confronti delle imprese che li contattano, aumentando la trasparenza e distinguendo in modo netto le attività legali da quelle fraudolente o aggressive. Un ulteriore elemento di sicurezza è legato al fatto che questi numeri non possono essere replicati dall’estero, rendendo più difficile il loro utilizzo per finalità illecite.

La consultazione pubblica servirà ora a raccogliere osservazioni da operatori, associazioni e stakeholder, per valutare l’impatto concreto della misura e definire le modalità operative di un possibile cambiamento che potrebbe incidere in modo significativo sul mercato del telemarketing e sulla tutela dei consumatori.



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