Chiamate indesiderate

Telemarketing: a Londra basta un sms per l’opt out dello smartphone. E l’Italia?

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Ofcom lancia un nuovo servizio che consente di iscrivere il numero di smartphone nel registro delle opposizioni. In Italia contro le chiamate indesiderate si confida nell'ok al Ddl Concorrenza.

Il Regno Unito potenzia il suo registro delle opposizioni per la tutela dei consumatori dalle chiamate indesiderate via smartphone. Una mossa disegnata per consentire agli utenti di inserire il loro numero di cellulare in un database pubblico e impedire così alle aziende di effettuare chiamate pubblicitarie e marketing selvaggio sul loro device.

In realtà, diversamente dall’Italia, nel Regno Unito è già possibile iscrivere il numero di cellulare nel registro delle opposizioni, ma sono molti i sudditi di sua maestà a non saperlo.

Ed è per questo che oggi l’Ofcom, l’Agcom di Londra, ha varato un numero verde (78070) che consentirà quindi ai consumatori inglesi di inserire il loro numero di smartphone nello speciale registro delle opposizioni.

In Italia, intanto, si attende che vada avanti l’iter di approvazione del Ddl Concorrenza, che contiene un emendamento per inasprire i vincoli per i call center all’estero e allargare il registro delle opposizioni – gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni (FUB) – a tutti i numeri di telefono (anche quelli fuori elenco) e quindi anche agli smartphone. Oggi il nostro registro vale soltanto per il telefono fisso.

Il caso di Londra

Nel Regno Unito, il nuovo servizio di richiesta via Sms fa parte del Telephone Preference Service (TPS), gratuito per i consumatori che in questo modo avranno la possibilità di esercitare l’’opt out’ totale nei confronti del telemarketing via smartphone e delle chiamate non richieste semplicemente comunicando via sms il loro numero di cellulare che sarà così inserito nel database dedicato.

Una soluzione, quella adottata nel Regno Unito, che potrebbe fare scuola anche in Italia.

La petizione dell’Unione Nazionale Consumatori

In Italia, in questi giorni l’Unione Nazionale Consumatori (UNC) sta portando avanti una battaglia che tra le altre cose prevede il potenziamento del Registro delle Opposizioni: “Qualcosa si muove anche a livello istituzionale – si legge sul sito dell’UNC – abbiamo infatti chiesto un incontro al Garante della privacy Antonello Soro (da tempo d’accordo con la necessità di migliorare il registro delle opposizioni ndr) per consegnargli le firme raccolte e intanto, in Senato, il disegno di legge per il mercato e la concorrenza, prevede norme di riforma del Registro delle opposizioni, finora rivelatosi inefficace. Questo è un passaggio fondamentale delle nostre proposte e del disegno di legge: basta fare qualche semplice calcolo infatti per scoprire che in Italia su 115 milioni di linee telefoniche, tra fisse e mobili, solo 13 milioni (11,3%) sono negli elenchi e, di queste, appena poco più di 1 milione e mezzo (1,3% circa) sono iscritte al Registro. E’ necessario quindi estendere il potere del Registro, permettendo l’iscrizione a tutte le linee, anche quelle private, e rendendolo valido anche per le autorizzazioni date in passato”.

Il Ddl Concorrenza

Sono molti a confidare nel via libera in tempi stretti al Ddl Concorrenza (il cui iter è fermo da quando il ministro Federica Guidi si è dimessa lo scorso 31 marzo). Il Ddl in materia di call center prevede tra le altre cose l’allargamento del registro delle opposizioni a tutti i numeri di telefono (smartphone inclusi).

C’è da dire che in Italia è ancora piuttosto scarsa la consapevolezza dell’esistenza del registro gestito dalla FUB, ma è bastato che ne parlasse qualche tempo fa in Tv Luciana Littizzetto a ‘Che Tempo che fa’ per far decollare le richieste d’iscrizione al registro delle opposizioni da una media quotidiana di circa 300 a 6-7 mila.

Il registro c’è, ma troppa gente non lo sa

 

Nel Regno Unito, come in Italia, la maggior parte delle persone è tempestata da chiamate non richieste sullo smartphone da parte di call center a caccia di nuovi clienti. Assicurazioni, olio d’oliva, viaggi premio, hotel e molto altro sono l’oggetto delle promozioni non richieste alle quali i cittadini si trovano a dover rispondere spesso e volentieri da parte di messaggi registrati magari dopo una lunga attesa da una voce automatica.

La campagna di sensibilizzazione sull’opt-out verso il telemarketing selvaggio in Uk è partita perché la gente non sa che il servizio è valido anche per i numeri di cellulari e smartphone.

Ad oggi, soltanto 2,9 milioni di numeri mobili sono presenti nel registro delle opposizioni in Uk – appena il 3% di tutti gli smartphone in circolazione – a fronte di 18,5 milioni di numeri fissi (l’85% di tutte le linee fisse del paese).

Secondo uno studio dell’Ofcom, registrarsi al registro delle opposizioni fa diminuire di un terzo le chiamate non richieste da parte di rompiscatole che cercano di venderti qualcosa al telefono.

C’è da dire però che il servizio di spam via Sms (un’altra discreta scocciatura) non è coperto dal registro delle opposizioni.