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Telecom Italia modello ‘one-stop-shop’. Cattaneo, ‘Sì al taglio dei costi, ma focus su nuovi servizi’

Risparmi sì, ma anche focus sui nuovi servizi che non necessitano di investimenti aggiuntivi e che non comportano distrazioni dal core business, in una logica di “one-stop-shop”.

Questo l’obiettivo di Telecom Italia che – all’insegna di un contenimento dei costi come ‘dovere etico‘ oltre che per  una questione di ‘discontinuità gestionale’ – taglierà, si, i costi per 1,6 miliardi, ma non intende fare compromessi “sulla qualità, sull’innovazione e sulle performance commerciali”.

E’ quanto ha affermato l’ad Flavio Cattaneo nel suo intervento in Assemblea, la prima occasione di confronto tra il nuovo ad e gli azionisti. Cattaneo, che ha già detto che non fa promesse che non potrà mantenere ed è stato accolto in Telecom per le sue capacità in termini di ‘turn-around‘, ha ribadito che non 1 euro sarà sottratto al core business, ossia i servizi di telecomunicazione e ha rimarcato il focus dell’azienda sui “servizi multimediali e ICT” e sullo sviluppo di nuovi servizi di tipo multi-utility.

È su questo fronte, oltre che su Metroweb, che si sta combattendo un’altra guerra di posizione con Enel, dato che Telecom intenderebbe sfruttare i suoi 5 mila punti vendita in Italia per offrire ai clienti anche servizi elettrici.

A confermare i contatti con Telecom per il lancio di iniziative commerciali congiunte è stato l’ad di Edison, Marc Benayoun che ha confermato come l’idea sia quella di promuovere le offerte di Edison con la rete di Telecom Italia.

“Con Telecom c’è una discussione, si tratta di un’operazione per usare un canale di commercializzazione molto potente. È tuttavia necessario trovare un punto d’accordo sull’aspetto commerciale e finanziario. Non è la prima volta che ci sono, nel settore dell’energia, accordi commerciali con altre reti. E’ una discussione interessante per entrambe le parti ma non c’è ancora un accordo”, ha dichiarato Benayoun.

Caustico su questa iniziativa l’ad di Enel Francesco Starace che, nel ricordare come anche Enel una decina d’anni fa avesse pensato di preparare un’offerta con Telecom, ha sottolineato che “…più volte si sono provate queste accoppiate, che però non sono mai decollate”.

Non è quindi un’idea nuova quella della società telefonica.

“Negli ultimi dieci anni – ha dichiarato Starace in un’intervista al Corriere della Sera – queste offerte combinate sono state provate e riprovate con esiti quasi sempre scarsi. L’unica che ha dato risultati positivi è quella elettricità-gas. Per quale motivo però non lo voglio dire, è giusto che ognuno faccia le sue esperienze”.

Insomma, uomo avvisato…

Sempre restando sul fronte delle ‘bellicose’ contrapposizioni con Enel, oggi Telecom ha lanciato a Perugia (ma anche a Milano) la banda ultralarga a 1Gbps sulla nuova rete FTTH (Fiber To The Home). I primi 1.000 collegamenti super-veloci saranno disponibili nel quartiere di Fontivegge a partire da venerdì 27 maggio, grazie al completamento del cablaggio di circa 200 edifici.

Anche Enel, guarda caso, ha scelto Perugia come città apripista della sua offerta in fibra ottica e proprio oggi l’ad di Enel Open Fiber, Tommaso Pompei, ha firmato la convenzione per la cablatura che porterà la fibra a 1Gbps nei contatori dell’80% dei cittadini entro fine 2017.

Sull’altro fronte caldo della contrapposizione tra Telecom ed Enel, la strada per la società telefonica si fa più in salita dati che il Cda della cassa Depositi e Prestiti sembrerebbe ritenere quella di Enel la proposta più convincente.

La  proposta elaborata da Telecom, aveva detto nel suo intervento presidente Giuseppe Recchi, rappresentava “tutto ciò che un’azienda responsabile e di mercato può fare per guardare al futuro con prospettive di lungo periodo”.

Archiviato il dossier Metroweb, che si vendano o meno contratti elettrici nei negozi Tim e che a Perugia prevalga la fibra Telecom o quella Enel, il presidente Recchi ha rivendicato un’importante serie di primati nell’ambito dello sviluppo delle reti e della fibra in particolare. La società, ha ricordato, ha investito nel 2015 quasi 4 miliardi di euro e ha posato “2,2 milioni di km di fibra, un numero di Km sufficiente per coprire più di 5 volte la distanza tra la terra e la luna”.

In quanto a estensione della fibra, Recchi rivendica la copertura di “una città delle dimensioni di Torino al mese”. Telecom lavora H24 e riesce così a posare più di 4 nuovi km di fibra al minuto:  “…procediamo a una velocità di 250 km all’ora. Con 11 milioni di km di fibra installata, 1100 comuni coperti con le nostre reti fisse e 6200 comuni raggiunti dalle reti mobili siamo i leader indiscussi dello sviluppo delle reti a banda ultralarga in Italia”, ha detto ancora il presidente.

Solo in Italia – ha ricordato poi l’ad Flavio Cattaneo – Telecom ha 42 milioni di clienti tra rete fisse e mobile; 100.000 tra dipendenti e fornitori e oltre 38.000 mq di Data Center.

“Grazie a questi asset possiamo consolidare un posizionamento distintivo sul mercato e diventare un punto di riferimento naturale per le famiglie e le aziende. Di certo va migliorato il servizio…ma lavoreremo sodo per raggiungere i nostri target”, ha affermato l’ad.

La strategia di sviluppo delle reti per Cattaneo rappresenta una condizione imprescindibile per tornare a crescere ed è stata definita su tre direttrici: “un più rapido e capillare roll-out del piano FTTH per massimizzare l’efficacia delle azioni di marketing; l’utilizzo combinato delle tecnologie rame e fibra e delle diverse alternative architetturali con l’obiettivo di raggiungere la clientela nel modo più’ efficiente; l’anticipazione degli obiettivi di copertura 4G e di qualità del segnale per mantenere una posizione di leadership nel mercato mobile”.

Un impegno che incassa anche il pieno sostegno dell’azionista di maggioranza Vivendi, con Arnaud de Puyfontaine, vicepresidente di Telecom Italia e Ad del gruppo media transalpino, che ribadisce la volontà di fare della società italiana un player di primo piano nel mercato mondiale delle telecomunicazioni, con particolare riferimento allo sviluppo della banda ultralarga.

Certo è che Telecom, ha detto de Puyfontaine, deve essere reinventata e dotata dei mezzi e delle risorse necessarie “per essere un operatore forte”.

Una trasformazione che dovrà essere basata su: “volontà, coraggio ed energia. E noi ne abbiamo” ha detto ancora il manager francese, sottolineando che “…il management e tutte le parti interessate possono contare sul nostro supporto e sulla nostra determinazione per accompagnarli in questo ambizioso progetto di riposizionamento”.

Supporto anche sul piano economico, visto che De Puyfontaine ha anche precisato di avere votato a favore del contestato (dagli azionisti di minoranza) schema di remunerazione dei dirigenti. Il pacchetto, che prevede uno special award da 40 milioni per l’ad e al suo team, ha detto De Puyfontaine, è“allineato ai progetti” degli azionisti ed è stato approvato dal 61,5% dei presenti in assemblea, contro il 38,4% dei contrari.

Nel corso dell’Assemblea, cui è presente il 60,48% del capitale, si è toccato anche il tema del Brasile. Per Cattaneo non è questo il momento né di vendere né di acquistare in Brasile. Piuttosto, “Tim Brasil ha bisogno di un piano di ristrutturazione”, ha detto Cattaneo, che si recherà di persona in Brasile per seguire da vicino le vicende della controllata.

Telecom, insomma, continua a credere nelle enormi potenzialità del Brasile nonostante le attuali difficoltà. La priorità è ora l’implementazione di un piano di recupero dei costi che, ha detto Cattaneo, si spera potrà essere presentato a breve. Si potrà così “mettere in sicurezza la sostenibilita’ del business e liberare risorse per migliorare la copertura e la qualità della rete” per poi procedere “all’individuazione e al lancio di iniziative di sviluppo e di innovazione mirando ad un ritorno stabile alla crescita”.

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