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Metroweb: ora c’è anche l’offerta Enel. Sul piatto 806 milioni

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L'offerta della società di Francesco Starace è di poco inferiore a quella di Telecom Italia, che lo scorso lunedì aveva messo sul piatto 820 milioni di euro.

Enel ha presentato un’offerta per Metroweb ai due azionisti, F2i e Cassa Depositi e Prestiti.

L’offerta della società elettrica valorizzerebbe la società 806 milioni di euro, poco meno, quindi, di quella di Telecom Italia, che lo scorso lunedì aveva presentato un’offerta da circa 820 milioni di euro.

Anche la proposta di Enel, come quella di Telecom, prevede due opzioni. Secondo quanto riferito da MF, la prima prevede l’acquisizione da parte di Enel Open Fiber della quota di F2i e la successiva fusione con Metroweb. On questo caso il fondo guidato da Renato Ravanelli uscirebbe dalla compagine azionaria.

La seconda delle opzioni messe sul piatto comporterebbe in un primo momento  la fusione tra Enel Open Fiber e Metroweb e successivamente un aumento di capitale della nuova entità riservato a Enel. In questo modo, la quota  di F2i si diluirebbe intorno al 25%.

A quanto risulta, la società elettrica vorrebbe chiudere in tempo per partecipare ai bandi per l’ultrabroadband nelle aree C e D che a quanto affermato dal sottosegretario Giacomelli dovrebbero partire entro l’inizio dell’estate.

Anche l’offerta Telecom prevede due opzioni. La prima è l’acquisto – subito – del 100% di Metroweb per un corrispettivo in contanti di 820 milioni di euro cash. La seconda prevede che Telecom acquisti in un primo momento soltanto il 67% della società, lasciando alla Cassa Depositi e Prestiti – braccio operativo del Governo per gli investimenti strategici – il 33%, che sarebbe poi acquisito a investimenti ultimati.

Nell’offerta, datata 9 maggio, si indica un equity value di 650-750 milioni di euro e un enterprise value compreso tra 703 e 816 milioni di euro. L’offerta di Telecom, secondo l’agenzia Radiocor, si è posizionata nella parte più alta del range.

L’offerta di Telecom ha comunque una validità limitata. Scadrà infatti nelle prossime ore e difficilmente la società si lascerà trascinare in un gioco al rialzo, dato che già così Metroweb è stata valutata 15 volte l’Ebitda e l’ad Flavio Cattaneo ha ribadito lunedì agli analisti che l’operazione sarà perseguita solo al giusto prezzo.

In un primo momento Telecom ipotizzava anche uno scambio azionario con Telecom Italia Sparkle. L’offerta elaborata pare includesse, oltre a un’offerta in contanti a F2i per la sua quota del 53,8%, anche la cessione di una quota di Sparkle tra il 20 e il 30% a CDP Equity (l’ex FSI).

Le trattative su questo punto si sarebbero però arenate perché la CDP era disponibile a valutare Sparkle non più di 8 volte l’Ebitda. Uno scambio, quindi, troppo svantaggioso per un asset considerato di importanza strategica dal Governo.

La partita Metroweb entra quindi nel vivo: la palla passa a F2i e CDP. Quest’ultima terrà un cda il 25 maggio.

Resta da vedere chi la spunterà. Se fosse Telecom “sarebbe il segno di una nuova era di appoggio politico per l’ex monopolista di Stato. Ma i segnali non sono promettenti”, scriveva qualche giorno fa sul Wall Street Journal Stephen Wilmot parlando di una decisione “più politica che finanziaria”.

Il governo, dal canto suo, non si è sbilanciato più di tanto, al momento. Il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli si è limitato a dichiarare che “la competizione è sicuramente un fattore che porta valore aggiunto a cittadini, utenti e sistema, ma è importante che ci sia sempre il rispetto dell’interesse generale del Paese che viene prima degli interessi particolari”.

“Metroweb – ha detto Giacomelli – è un’eccellenza italiana che ha anticipato gli interventi infrastrutturali di grande qualità. Credo che l’obiettivo di CDP e del fondo F2i sia trovare il modo di valorizzare al massimo le potenzialità della società”, ha concluso.