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Telecom Italia contro Telecom Italia

Raffaele Barberio

La vicenda di queste ore intorno a Telecom Italia è la lettera inviata da Assogestioni ai vertici della società, perché non venga accettata la richiesta di Vivendi di aggiungere altri quattro consiglieri indicati da Vincent Bolloré nel Cda.

Entro la fine di questo mese,  il consiglio di amministrazione della società (una riunione era prevista per oggi ma è slittata) dovrà decidere. Non sappiamo cosa succederà, ma ciò che appare evidente è che una parte dell’azionariato si è messo di traverso rispetto alla richiesta di Vivendi, che è azionista con maggioranza relativa in seno a Telecom Italia.

Evidentemente la richiesta di aggiungere e non sostituire (non sarebbe stato peraltro possibile, l’alternativa sarebbe stata quella di attendere la fine del mandato) altri quattro consiglieri viene considerata dai fondi come una richiesta molto forte, che porrebbe in una posizione di sotto rappresentatività le loro componenti.

Certo Vivendi ha indicato quattro nomi di cui i primi tre sono i vertici del gruppo (Arnaud de Puyfontaine, Hervé Philippe e Stephane Roussel, rispettivamente CEO, CFO e COO) e il quarto nome, quello di Felicité Herzog, corrisponde a una signora di peso e personalità ben superiori ai toni con cui è stata fugacemente descritta dalla stampa italiana.

Non sarebbe una presenza del tutto formale.

Mettere quei tre nomi operativi potrebbe indicare la volontà di guardare molto da vicino (e con il peso dei ruoli esercitati in seno al gruppo Vivendi) alle funzioni di gestione di Telecom Italia.

Una richiesta, peraltro legittima, anche se in controtendenza rispetto alla silenziosità dei lunghi anni di presenza di Telefonica in seno a Telecom Italia.

Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore e come si dipanerà quello che sembra essere uno scontro tutto interno al gruppo italiano: Telecom Italia contro Telecom Italia.

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