Rapporto Asstel

Telco italiane sempre in crisi: ricavi in calo del 10% nel 2013. La ripresa si allontana

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Forum Asstel-sindacati: La filiera delle Tlc ha registrato un calo complessivo del 7% dei ricavi nel 2013, gli operatori hanno subito una flessione del 10%. Trend invariato nel 2014. Occupazione giù del 2%. In crescita smartphone e tablet.

Il 2013 è stato l’annus horibilis delle telecomunicazioni italiane e nel 2014 non è prevista un’inversione di tendenza. Gli operatori italiani delle Tlc hanno registrato con una flessione dei ricavi da fisso e mobile del 10% nel 2013 a quota 34,5 miliardi di euro, il doppio del 2012, pari a 12 miliardi di euro in meno rispetto ai 46,7 miliardi del 2006. Soffre di più il mobile, un segmento su cui oltre alla concorrenza degli OTT come Viber e WhatsApp pesa la guerra dei prezzi che negli anni ha eroso non poco i margini e il calo delle tariffe di interconnessione imposte dal regolatore. Il traffico voce ha ormai raggiunto il 70% di incidenza sul mobile, a discapito del fisso. Anche gli sms inviati sono calati nel 2013, per la prima volta e in maniera consistente (-19%) a tutto vantaggio diWhatsApp. Tengono gli investimenti delle telco, che rappresentano il 16% dei ricavi, pari a 5,6 miliardi di euro nel 2013.

L’andamento negativo del fatturato che prosegue anche nel primo semestre del 2014. Sono questi i dati salienti del “Rapporto sulla filiera delle Telecomunicazioni 2014”, su dati forniti dalle aziende associate ad AsstelAnitecAssocontact e da Italtel, presentati al Forum della Filiera delle Telecomunicazioni Asstel sindacati (Slc-CgilFistel-CislUilcom-Uil).

Il meracto delle Tlc in definitiva ha perso 12 miliardi dal 2006 al 2013, ma nello stesso tempo sono stati generati 10 miliardi di euro dai mercati digitali (eCommerce, Digital Content, Digital Advertising, Digital Payment), nuovi mercati nei quali le telco devono ancora trovare una collocazione certa e che secondo le stime raggiungeranno un valore di 40 miliardi nel 2016.

Operatori di Tlc: ricavi in caduta libera, soffre di più il mobile

 

Il mercato italiano degli operatori Tlc è in caduta libera da otto anni, con una perdita complessiva di fatturato di 12 miliardi di euro (-26%) nel periodo fra il 2006 e il 2013: 6,4 miliardi sono stati persi dal mobile e 5,8 miliardi dal fisso. Il 2013 è stato l’anno nero in termini di andamento dei ricavi, con una flessione complessiva del 10%, pari ad una perdita di 4 miliardi di euro. A soffrire di più è la rete mobile, che l’anno scorso ha perso da sola 2,8 miliardi di fatturato, un calo a doppia cifra mai registrato prima.

Anche nel primo semestre del 2014 continua la forte contrazione, con un calo complessivo del mercato del 10%, con un tasso di decrescita del 6% del fisso e del 15% del mobile.

A soffrire è tutta la filiera delle Tlc (operatori fissi e mobili, contact center, fornitori di apparati) che negli ultimi 5 anni ha bruciato 9 miliardi di ricavi (-17%). Unica eccezione i fornitori di terminali, che sono cresciuti del 60% dal 2008 a oggi, guadagnando 1,7 miliardi di euro a quota 4,5 miliardi sulle ali delle vendite di smartphone (71% del fatturato totale) e tablet (in crescita del 26%).

Il traffico dati mobili è cresciuto del 33% nel 2013.

 

I piani d’investimento in Ngan e Lte

In questo contesto, gli operatori hanno confermato i piani di investimento per lo sviluppo delle reti Ngan. I piani di sviluppo della copertura FTTC puntano a superare il 50% della popolazione entro il 2016, si legge nel rapporto. Ad agosto quasi 6 milioni di abitazioni in oltre 100 comuni (par al 23% della popolazione) sono coperte da soluzioni FTTC. Soluzioni FTTH/FTTB sono concentrate a Milano e in alcune aree delle maggiori città, per un totale di 2 milioni di famiglie e microimprese coperte.

Complessivamente, in base a dati Agcom, alla fine del primo trimestre del 2014 sono 310 mila gli accessi in fibra alla rete fissa FTTH/FTTB, e a giugno circa 200 mila quelli tramite FTTC, secondo dichiarazioni degli operatori.

Per quanto riguarda le reti Lte, i piani degli operator i hanno lo scopo di coprire l’80% – 90% della popolazione entro il 2016; ad agosto la copertura outdoor Lte ha superato il 60% della popolazione.

 

Quadro regolatorio

Il rapporto evidenzia come la stabilità e rapidità di adeguamento del quadro regolatorio siano condizioni imprescindibili per abilitare l’attuazione dei piani d’investimento. Pesano non poco, quindi, i ritardi dell’emanazione del nuovo regolamento scavi e delle linee guida per il rilevamento dei limiti elettromagnetici.

Livelli occupazionali

Dal 2010 al 2013 il numero di addetti nella filiera delle Tlc è calato dell’8%, con una flessione dell’11% all’interno degli operatori di rete, di un aumento all’interno dei Contact Center in outsourcing e di una leggera riduzione nel comparto dei fornitori di apparati del 7%.