Ehealth

#Tecnolaw. eHealth: crescita costante, ma gli operatori vanno coinvolti nella ristrutturazione tecnologica

di Vittorio Occorsio |

La spesa IT nel settore sanitario è in crescita costante, ma il mercato è ancora esiguo e occorre coinvolgere tutti: infermieri, medici e collaboratori.

#Tecnolaw è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e DIMT – Diritto, Mercato, Tecnologia.

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Se la costante crescita di mercato per il settore IT registrata negli ultimi anni in ambito sanitario è di per sé soddisfacente, soprattutto in periodi di crisi economica come quello attuale, l’aumento del 3,7% sulla spesa relativa al 2014 ed un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro destinato alle “grandi gare” possono considerarsi risultati vittoriosi di una sfida iniziata in tempi recenti, e ancora tutta da giocare: il perfezionamento delle strutture hi-tech volte al miglioramento del servizio sanitario pubblico e privato.

Ancora tanto lavoro da fare all’interno di un mercato di esigue dimensioni (circa 1,2 miliardi l’anno), ma destinato a incrementarsi nel breve periodo, causa l’obsolescenza delle macchine nella maggior parte delle strutture che oltre cinque anni orsono si sono attrezzate per l’ammodernamento delle piattaforme tecnologiche, ma che adesso si ritrovano hardware e software che non stanno al passo con i nuovi applicativi tecnologici.

Da un lato, la sanità privata si rimbocca le maniche introducendo piattaforme ERP di nuova generazione, dall’altro, secondo i programmi del Ministero della Salute, è in corso di preparazione un vero e proprio Patto di Sanità Digitale per andare incontro alle necessità segnalate dai Direttori dei Sistemi Informativi (CIO) della sanità pubblica tramite finanziamenti mirati all’incremento della connettività in banda larga ed alla sostituzione dei vecchi device.

Secondo una stima dell’Osservatorio Netics servirebbero almeno 4 miliardi di euro. E non è tutto: l’Unione Europea, con riguardo ai fondi destinati all’agenda digitale, prevede il cofinanziamento con le Regioni che portano avanti progetti meritevoli in ambito eHealth per un ammontare totale di circa un miliardo relativamente al periodo 2014-2020.

Messi a disposizione i finanziamenti e focalizzate le aree su cui intervenire, c’è ancora un punto cruciale da risolvere quanto prima, ovvero mettere in condizione tutti gli operatori del settore (infermieri, medici e collaboratori), di partecipare attivamente alla ristrutturazione tecnologica. Le distanze dialogiche che finora hanno allontanato i CIO dal personale medico devono accorciarsi per garantire un’armonia di sistema ed un funzionamento intelligente delle strutture digitali, una volta rimodernate. Solo con la presa di coscienza della necessaria competenza informatica da parte di tutto il personale coinvolto, da un lato, e la disponibilità di ascolto in relazione ai problemi quotidiani in ambito sanitario, dall’altro, sarà possibile fornire un servizio organico e funzionale, e utilizzare al meglio le risorse economiche messe a disposizione.

[*] Questo intervento è inserito all’interno della rubrica di Dimt “E-Health: diritto sanitario e nuove tecnologie”