No, Microsoft Teams non mostrerà al datore di lavoro la posizione precisa del dipendente in ogni momento. Non è così.
Dal 2026 l’app di lavoro di Microsoft potrà mostrare ai propri datori di lavoro se un dipendente è fisicamente in ufficio oppure no, basandosi sulla connessione alla rete Wi-Fi aziendale. Non serve GPS, localizzazione continua o sistemi invasivi: basta essere collegati al Wi-Fi registrato dall’azienda e l’app mostrerà un’etichetta del “in sede” o “da casa”.
Microsoft insiste sul fatto che la funzione servirà solo a facilitare la pianificazione delle riunioni e la gestione dei gruppi di lavoro. La feature sarà disattivata di default e saranno le aziende a decidere se abilitarla o meno, in base alle loro policy interne.
Nessuna rilevazione continua, nessuna traccia di geolocalizzazione secondaria, solo il riconoscimento della rete Wi-Fi. L’aggiornamento arriverà su Windows e macOS, ma al momento non c’è una data ufficiale di rilascio.
Sapere in modo preciso dove lavora il dipendente? Non si può fare
Negli ultimi anni l’accelerazione del lavoro da remoto ha spinto molte aziende a dotarsi di strumenti di monitoraggio sempre più avanzati. In alcuni casi si è superato il limite, come dimostrano le sanzioni arrivate a colossi internazionali ma anche in Italia con il caso del software di proctoring usato dalla Bocconi durante il Covid. Amazon France, per esempio, è stata multata per aver raccolto dati e metriche minuziose sui ritmi di lavoro dei magazzinieri, mentre la filiale tedesca di H&M si è trovata a dover pagare milioni per aver archiviato informazioni sensibili sulla vita privata dei dipendenti.
Il mercato del cosiddetto bossware, i software che tracciano ogni attività digitale del dipendente, è in crescita. Dal movimento del mouse agli screenshot automatici dello schermo, fino alle analisi dei metadati generate dagli strumenti di AI integrati in piattaforme come Slack o Workspace, la linea tra “ottimizzazione” e “vigilanza perenne” si sta assottigliando.
La novità presentata da Teams è una semplice funzione logistica che non supera nessun limite. Sapere da dove lavori (ufficio o remoto) è legale, perché è un’informazione minima e funzionale all’organizzazione interna. Non equivale a conoscere la tua posizione geografica. Ma il confine è sottile: se l’azienda usa questo dato per controllarti, incrocia altre informazioni o ne abusa, allora scatta la violazione.


