le dichiarazioni

Smart working e PA, il ministro Zangrillo: “Andiamo avanti, è uno strumento utile”

di |

"Ho l’ambizione di considerare la Pubblica amministrazione alla stregua di ogni altra organizzazione, quindi non vedo per quale motivo nella PA non possiamo ricorrere allo smart working", ha commentato il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.

“Ho l’ambizione di considerare la Pubblica amministrazione alla stregua di ogni altra organizzazione, quindi non vedo per quale motivo nel pubblico impiego non possiamo ricorrere allo smart working”.

Lo ha dichiarato ieri il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, durante il suo intervento Coffe Break su La7.

“Sul lavoro agile non stiamo tornando indietro”, ha detto Zangrillo. “E’ stato uno strumento utile per poter garantire continuità lavorativa durante la pandemia dove in Italia siamo passati da 500mila lavoratori in smart working a quasi 6 milioni”.

Per il ministro “anche la PA è ricorsa al lavoro agile, una tipologia di performance lavorativa che naturalmente tiene conto delle necessità di essere capaci di saper assegnare gli obiettivi e di saper misurare i risultati”. Quindi non vedo per quale motivo nella pubblica amministrazione non possiamo ricorrere allo smart working“, ha aggiunto.

“Io l’ho detto sin da subito e qui lo ribadisco: noi possiamo utilizzare questo strumento nella misura in cui la possibilità di mantenere la performance e quindi il risultato per i nostri utenti e cittadini non degradi. Quindi”, ha aggiunto il ministro, “lo smart working è una grande sfida per i dirigenti, per chi gestisce le persone che devono essere capaci di utilizzare uno strumento che ha dimostrato non solo in Italia ma in tutto il mondo di essere uno strumento utile”.

Lo smart working per una PA più attrattiva

Lo smart working è un’arma in più per rendere il posto pubblico più attraente per i giovani lavoratori. Grazie alla nuova disciplina normativa in materia di concorsi pubblici, approvata lo scorso giugno, il Governo sta tentando in tutti i modi di far avvicinare i lavoratori al cosiddetto posto fisso. “Le circa 30 mila domande per il concorso da trecento posti nell’area funzionari del Ministero degli Esteri, il numero più alto di sempre, e le quasi 190 mila per il concorso da 4.500 posti all’Agenzia delle Entrate, che si è chiuso nei giorni scorsi, confermano l’attrattività della Pubblica amministrazione, ha commentato il ministro.