Il Report

Streaming: in Nord America traffico oltre l’80% nel 2020. Netflix in calo

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Netflix consuma meno traffico grazie alle migliori tecniche di compressione mentre è sempre più importante quello generato dai servizi di musica.

L’intrattenimento in tempo reale, come il video o la musica in streaming, ha rappresentato più del 70% del traffico su reti fisse nelle ore di punta serali in Nord America nel mese di marzo.

E’ quanto rileva Sandvine che stima che entro il 2020 il Nord America sarà anche la prima regione a superare l’80%.

Stando al Report, Netflix resta la fonte primaria del traffico in download nel prime time con il 32,5%. Il dato evidenzia però una leggera flessione rispetto a sei mesi prima quando si attestava al 37,1%.

Il calo è dovuto a una ragione essenziale: Netflix ha infatti innovato le proprie tecniche di compressione.

YouTube si piazza al secondo posto sia nel traffico in download che in upload rispettivamente con il 17,53% e 13,13%.

Amazon video è salito al terzo posto dall’ottavo dello scorso anno con il 4,26% del traffico in download nelle ore di punta.

Il Report evidenzia anche un altro rilevante: il cloud storage (Dropbox, iCloud, Google Drive…) ha superato il file-sharing come fonte più grossa del traffico di punta in upstream nel Nord America.

Oggi il BitTorrent rappresenta meno del 5% del traffico totale quotidiano di questa regione.

Nel Report si rileva anche che i servizi di musica in streaming stanno occupando una fetta sempre maggiore di traffico.

Tra i providers nessuno è entrato nella top-ten delle app per via di un mercato molto frammentato.

Sling Tv, che permette agli utenti di guardare in streaming alcuni canali via cavo senza bisogno di un abbonamento tradizionale al cavo, conta meno dell’1% del traffico in download nelle ore di punta ma per la prima volta si è piazzata nella top 20 sulla maggior parte delle reti.