L'appello

Steven Tas (ETNO): ‘La Priorità della Commissione Ue? Favorire gli investimenti in nuove reti’

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Steven Tas, Chairman di ETNO, in occasione dell’ETNO MLex Regulatory Summit: ‘Bisogna fare di più per incentivare gli investimenti nelle nuove reti’

“Dare priorità agli investimenti nei nuovi network è la priorità assoluta per la Commissione Europea, come hanno recentemente scritto i Ceo delle maggiori telco europee in una lettera congiunta inviata ai capi di Stato e di Governo”. Questo in estrema sintesi il messaggio di Steven Tas, Chairman di ETNO (European Telecommunications Network Operators), nel discorso odierno tenuto a Bruxelles in occasione dell’ETNO MLex Regulatory Summit (qui il testo integrale del discorso di Tas) un’occasione per ribadire l’urgenza da parte della industry europea delle Tlc di un quadro regolatorio più favorevole, per consentire la ripresa del settore alle prese con la necessità di grossi investimenti per le nuove reti ultraveloci.

 

“Un recente studio di Arthur D Little, realizzato quest’anno dall’industria belga delle telco, mostra come l’intero ecosistema digitale si fortemente cresciuto nell’ultimo decennio in Nord America, Asia e Sud America mentre nello stesso periodo in Europa si è registrata una flessione del 16%”, dice Tas, secondo cui con i nuovi network superveloci (fissi e mobili) l’Europa può costruire un “nuovo rinascimento”, per realizzare la “trasformazione digitale” capace di dare l’avvio alla creazione di nuovi posti di lavoro, a un nuovo sistema dell’istruzione e ad una pubblica amministrazione che funzioni in modo più efficiente per cittadini e imprese.

 

“I nostri Ceo nella lettera della scorsa settimana hanno esplicitato il loro sostegno (al Commissario Guenther Oettinger e alla Commissione Ue ndr), chiarendo inoltre perché il quadro regolatorio debba cambiare in tempi stretti per consentire” investimenti più rapidi.

Alla fine del 2014 appena il 6% delle abitazioni dell’Unione Europea poteva disporre di una connessione a 100 Mbps, per questo “non è possibile ignorare il fatto che bisogna fare di più per creare gli incentivi necessari per realizzare le reti superveloci”, aggiunge Tas, secondo cui si può fare molto per eliminare le barriere regolatorie agli investimenti privati e all’innovazione.

“L’attuale quadro regolamentare del settore telecom non è stato concepito per spingere il roll-out generalizzato delle nuove reti – dice Tas – Spesso sembra che gli ex incumbent non abbiano incentivi sufficienti per ricostruire le loro reti in rame, che oggi si sono ampiamente deprezzate”.     

 

Sono tre le aree in cui, secondo il presidente dell’ETNO, si può intervenire in maniera rapida e concreta.

  • In primo luogo, nel campo della regolazione e delle politiche che riguardano l’infrastruttura: la Commissione Europea può spingere per un’applicazione “pro investimenti” dell’attuale quadro regolatorio. “Inoltre, nei mercati per l’accesso all’ingrosso, stiamo assistendo ad un crescente fenomeno di accordi commerciali che vanno incoraggiati”, dice Tas.
  • In secondo luogo, per quanto riguarda lo spettro, “dovremmo fare in modo che le frequenze a 700 Mhz siano messe a disposizione della banda larga mobile in tempi certi in tutta Europa”. 
  • In terzo luogo, va affrontato il tema delle asimmetrie regolamentari fra operatori tradizionali e player della Rete.