L'intervista

‘Spotify graziata dall’Antitrust’. Intervista a Massimiliano Dona (UNC)

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Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori: ‘È scandaloso che si chiudano questi procedimenti con dei semplici impegni, vista la gravità dei fatti accertati. Spotify è stata graziata’.

Ieri l’Antitrust ha comunicato nel bollettino settimanale (pag. 79) di aver chiuso il procedimento nei confronti di Spotify, la nota società attiva nel settore della musica via internet sottoposta ad esame dell’Autorità per pratiche non trasparenti nell’acquisizione di nuovi abbonamenti. L’Antitrust ha deciso di non sanzionare Spotify Italia, limitandosi invece ad accettare gli impegni che la stessa società aveva proposto in data 3 maggio 2017, integrati in data 1^ giugno 2017.

Sulla decisione è subito giunta la protesta dell’Unione Nazionale dei Consumatori (UNC).

Abbiamo intervistato l’avvocato Massimiliano Dona, Presidente dell’UNC.

Key4biz.  Perché si è alzata la voce critica della vostra associazione nei confronti della decisione dell’Antitrust su Spotify Italia?

Massimiliano Dona.  Perché è scandaloso che si chiudano questi procedimenti con dei semplici impegni, vista la gravità dei fatti accertati. Spotify è stata sostanzialmente graziata!

Key4biz.  Cosa ha fatto esattamente Spotify Italia per cadere nel mirino dell’Antitrust?

Massimiliano Dona.  La società, come è scritto nel bollettino stesso diffuso dall’Antitrust, ha acquisito nuovi clienti in modo poco chiaro, giocando anche sulla ben nota tecnica della cosiddetta ‘prova gratuita’.

Key4biz.  E per questo, secondo voi, andava sanzionata?

Massimiliano Dona.  Certo, anche considerando i lauti guadagni di Spotify Italia, che ha chiuso un bilancio al 31 dicembre 2015 con ricavi pari a circa 17 milioni di euro.

Key4biz.  Evidentemente si rivolge a un mercato nascente molto interessante

Massimiliano Dona.  Infatti, ma se quelli sono gli introiti del 2015 figuriamoci oggi… e resta il dubbio che in parte possano essere conseguenza della violazione delle regole corrette di mercato.

Key4biz.  Cosa chiedete?

Massimiliano Dona.  Se vogliamo che in Italia decolli finalmente l’eCommerce è importante che le procedure di acquisto siano sempre più chiare e comprensibili e che, quando il consumatore aziona un pulsante di attivazione sia reso perfettamente consapevole del fatto che sta inoltrando un ordine di acquisto, con cui si vincola contrattualmente.

Key4biz.  Qual è per voi il punto critico della vicenda?

Massimiliano Dona.  Bisogna sempre considerare che le sanzioni dell’Antitrust sono importanti, anche perché fungono da deterrente per tutte le big company del web.

Key4biz.  Non credo che si possa contraddire una valutazione del genere…

Massimiliano Dona.  Si, ma purtroppo non è la prima volta che l’Antitrust si dimostra morbida con gli attori del commercio elettronico e così a farne le spese è lo stesso settore a cui la società non sanzionata appartiene.

Key4biz.  E il consumatore?

Massimiliano Dona.  Che dire, il consumatore andrebbe invece rassicurato sul fatto che gli acquisti su internet sono davvero sicuri ed affidabili e che gli eventuali trasgressori sono puniti adeguatamente. Se non facciamo ciò, alla lunga indeboliremo la forza dell’economia digitale.