Analisi

Spese per la Difesa al 5% del Pil, occasione di business per le Telco Ue

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Le Telco Ue stanno già da tempo investendo in soluzioni tecnologiche legate all’indipendenza e alla sovranità digitale. In questo contesto, la cornice regolatoria resta l’aspetto più delicato e preoccupante del panorama.

Le telco Ue vedono nell’aumento della spesa per la Difesa un’opportunità di business

L’incremento della spesa per la Difesa in Europa rappresenta un’occasione di business per la industry delle Tlc. Un’occasione da non perdere per le Telco Ue che stanno già da tempo investendo in soluzioni tecnologiche legate all’indipendenza e alla sovranità digitale. In questo contesto, la cornice regolatoria resta l’aspetto più delicato e preoccupante del panorama.

Gli Stati Ue membri della NATO si sono impegnati a investire il 5% del PIL per il capitolo Difesa e Sicurezza entro il 2035, mentre il Piano ReArm Europe/Preparati per il 2030 prevede di liberare fino a 800 miliardi di euro per la difesa.

Secondo un report di Boston Consulting Group (BCG), le telecomunicazioni sono una delle industry maggiormente toccate da questo incremento della spesa in tecnologie di sicurezza nazionale, con un budget potenziale di 500 miliardi di euro di fondi per commesse non legate direttamente alla difesa nel periodo fra il 2026 e il 2029.

Fra le occasioni di business citate nel report di BCG ci sono i sistemi di sicurezza per la comunicazione, datacenter, cloud storage e sistemi di navigazione per veicoli militari, con stime che per le aziende Tlc arrivano fino a 45 miliardi di euro nei prossimi quattro anni.

Le Telco Ue si preparano

Secondo l’analisi del sito specializzato Telecom Tv, Telco e vendor stanno già sfruttando la crescente domanda europea di soluzioni cloud e di intelligenza artificiale sovrane, nonché di sicurezza informatica, e stanno tenendo d’occhio da vicino i bilanci della difesa nazionale.

La scorsa settimana, Bloomberg ha riportato che Deutsche Telekom (DT) è in trattative con la casa automobilistica tedesca Porsche per diventare investitori di riferimento in un nuovo fondo di venture capital focalizzato sulla tecnologia di difesa europea. Il rapporto afferma che il fondo di investimento Digital Transformation Capital Partners (DTCP), collegato a DT, sta cercando di raccogliere 500 milioni di euro per il fondo.

Orange e Deutsche Telekom già membri di IRIS²

Nel frattempo, Orange Business ha presentato la sua posizione istituendo un’unità dedicata a “supportare gli attori della difesa e della sicurezza in Francia e in Europa”. La nuova unità, Direction Défense & Sécurité, mira a consentire alla divisione B2B di Orange Group di “rafforzare e sviluppare le attività esistenti” per cogliere diverse opportunità chiave legate al settore della difesa, mentre il mondo entra in una nuova era di regionalizzazione e conflitti. Si ricorda che DT e Orange sono anche sostenitori chiave del programma IRIS² dell’Unione Europea, il partenariato pubblico-privato che mira a costruire una costellazione multiorbitale per la fornitura di servizi di comunicazione sicuri all’UE e ai suoi Stati membri. Il consorzio SpaceRISE, costituito dagli operatori satellitari Eutelsat, Hispasat e SES, è stato selezionato per la fornitura di IRIS², mentre DT è già stata scelta per supportare vari elementi terrestri.

In Ungheria, il gruppo 4iG ha fondato 4iG Space and Defence Technologies e ha recentemente annunciato un investimento di 96 miliardi di fiorini (HUF) (282 milioni di dollari) da parte della società di private equity iG TECH Capital Fund Management, di proprietà del presidente di 4iG Gellért Jászai.

Telefonica ben posizionata sulla Difesa

In Spagna, i media suggeriscono che Telefónica sia “ben posizionata” per beneficiare di un aumento previsto di 10,47 miliardi di euro nella spesa per la difesa e la sicurezza del governo spagnolo. Circa un terzo del bilancio è stato destinato a investimenti in telecomunicazioni e sicurezza informatica.

Lo Stato spagnolo ha annunciato il piano di spesa ad aprile. Nello stesso mese, Nuria Talayero, responsabile delle politiche pubbliche digitali di Telefónica, ha scritto un blog in cui delineava il piano d’azione dell’UE per la difesa e dichiarava che il settore delle telecomunicazioni “è un partner strategico chiave per migliorare il progresso tecnologico e la resilienza dell’Europa in un contesto geopolitico complesso”.

Oltre alle società di telecomunicazioni e satellitari europee (satco), la difesa è un settore strategico per i fornitori di apparecchiature di telecomunicazione, come Ericsson e Nokia. In effetti, quest’anno il fornitore finlandese ha pubblicato una serie di notizie relative alla difesa, che vanno dalla collaborazione con Telia e le Forze di Difesa finlandesi per la consegna di una porzione 5G standalone alla sperimentazione della tecnologia 5G in un’esercitazione militare in Norvegia e alle collaborazioni con Blackned e Bittium.

Preoccupazioni normative

Con l’aumentare dello slancio, Talayero di Telefónica e altri hanno tuttavia avvertito che l’attuale quadro normativo per il settore delle telecomunicazioni potrebbe minare gli sforzi più ampi dell’Europa per raggiungere i propri obiettivi di sicurezza. L’organizzazione di settore Connect Europe ha scritto ad aprile che gli operatori devono investire nell’automazione e nell’orchestrazione delle reti, modernizzare i sistemi legacy, adottare l’intelligenza artificiale e la crittografia post-quantistica e attrarre talenti nel campo della sicurezza informatica per garantire la futura resilienza delle reti.

“Tuttavia, questi sforzi sono ostacolati dalle sfide strutturali del settore, come i bassi ritorni sugli investimenti, la frammentazione del mercato, la pesante regolamentazione e l’intensa concorrenza da parte di giganti tecnologici per lo più non europei”, ha detto.

Secondo il rapporto “State of Digital Communications 2025” di Connect Europe, gli investimenti nelle telecomunicazioni sono diminuiti del 2% nel 2023. “Un nuovo approccio politico è essenziale per invertire questa tendenza, promuovendo crescita sostenibile, innovazione e investimenti”, ha aggiunto.

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