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Space Act, gli Usa contro la proposta di legge europea: “Aziende americane prese di mira”

La proposta di legge europea per regolare lo Spazio, denominata Space Act, bocciata sonoramente dal Dipartimento di Stato Susa, secondo cui la nuova legge pone un peso eccessivo “oneri regolatori inaccettabili” sulle spalle delle compagnie americane.  

Lo scrive Politico.eu riportando in sintesi la risposta del Dipartimento di Stato Usa alla consultazione pubblica sulla proposta di Space Act da parte della Ue.

Gli Usa accusano la Ue di prendere di mira le aziende spaziali americane tramite questa legge, aggiungendo che le regole “sembrano disegnate specificamente” contro le imprese americane “unicamente per le loro dimensioni, importanza e successi nell’innovazione… tali regolamentazioni ingiuste e ingiustificate sono inaccettabili per gli Stati Uniti e devono essere rimosse”.   

Premessa: legge in vigore nel 2030 e nel frattempo nessun vincolo (nemmeno con Starlink)

Non essendo (ancora) in vigore EU Space Act (che sarà operativo nel 2030) nel breve termine l’Italia ha margine per sottoscrivere accordi con Starlink anche se sul lungo termine dovrà adattarsi ai requisiti futuri; altrimenti rischia di non essere conforme, con possibili sanzioni o problemi regolamentari.

Bisogna Ricordare però che Starlink vende servizi, IRIS 2 invece è un progetto co-finanziato anche da Italia (insomma non mescoliamo le mele con le pere).

Alla fine vale la risposta data alla Space Conference di Bruxelles a Key4biz dal commissario Ue alla Difesa Kubilius: “Accordo governo italiano-Starlink? Non sono affari dell’Ue”.

La proposta europea di Space Act a giugno

La UE ha proposto la legge a giugno, nel tentativo di rafforzare la supervisione normativa degli operatori satellitari, obbligandoli a gestire il loro impatto sui detriti spaziali e sull’inquinamento, pena sanzioni significative.

Attualmente sono più di 10mila i satelliti in orbita, poiché aziende come Starlink di Elon Musk si sono sempre più allargate nell’orbita terrestre bassa, da dove è possibile stabilire connessioni di telecomunicazione più potenti, ma che richiedono un numero maggiore di satelliti per garantire una copertura completa.

La legislazione, secondo la replica Usa, “non tiene conto del fatto che le operazioni spaziali sono ancora relativamente nuove e innovative e, in quanto tali, non sono ancora pronte per una regolamentazione rigorosa”, sostenendo persino che ciò va contro lo spirito dell’accordo commerciale tra UE e Stati Uniti concordato ad agosto sui dazi.

Anche le disposizioni sulla sicurezza informatica contenute nella proposta sono sotto attacco. La legislazione propone un “approccio sbilanciato”, hanno sostenuto gli Stati Uniti, affermando che un approccio miope potrebbe minacciare il progresso tecnologico nello spazio. Il portavoce della Commissione Europea, Thomas Regnier, ha detto in una nota che la legge crea “un vero mercato unico per lo spazio” e riduce la burocrazia. La legge ridurrebbe gli oneri amministrativi coordinando i requisiti in tutta l’Unione e renderebbe anche le aziende spaziali più affidabili, ha affermato Regnier.

In arrivo la 2^ edizione di Space & Underwater, la Conferenza internazionale dedicata ai domìni Spazio e Subacqueo, che si terrà il 3 dicembre 2025.
Ecco il videoreportage della 1^ edizione:

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