Sostenibilità, salgono a 100 le adesioni alla nuova piattaforma nazionale per l’economia circolare

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I sei gruppi di lavoro attivati all’interno di Iceps hanno elaborato e mappato oltre 60 buone pratiche per filiere produttive e aree urbane e periurbane, classificandole secondo su aree tematiche quali la gestione dei rifiuti, la produzione, il consumo, l’innovazione e gli investimenti, valutandone la replicabilità e le possibili ricadute a livello locale, regionale e nazionale.

In due anni di vita la Piattaforma italiana degli stakeholder dell’economia circolare ICESP, coordinata da ENEA, ha raggiunto circa 100 adesioni tra istituzioni, imprese, associazioni, organizzazioni sindacali, università, enti di ricerca, regioni e comuni. È quanto emerso in occasione della Seconda Conferenza Annuale ICESP, che ha tracciato un bilancio dell’iniziativa e individuato le otto priorità per l’Agenda strategica nazionale per l’economia circolare, sull’esempio di quanto fatto in altri Paesi europei. Obiettivo: adottare al più presto una Strategia nazionale sull’economia circolare che includa un Piano di azione e la creazione dell’Agenzia per l’uso efficiente delle risorse, sfruttando competenze e strutture esistenti.

Le otto priorità di azione per un’Agenda strategica nazionale includono: strumenti economici, normativi, regolamentari, tecnici e di monitoraggio, iniziative per sviluppare il mercato dei sottoprodotti e dei materiali riciclati, potenziare il sistema infrastrutturale, formare nuove professionalità e diffondere la cultura della circolarità.

I nuovi membri della Piattaforma, nata nel 2018 sul modello e richiesta della Piattaforma europea ECESP, includono  Acea Ambiente, Confartigianato, Utilitalia, CGIL, CISL, UIL, Confindustria Venezia Giulia, Cluster Agrifood, Legacoop Puglia, Politecnici di Milano e di Bari, Confetra, FISE Assoambiente, Italbiotec, Consorzio Italiano Compostatori e Amici della Terra, che si affiancano ai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, all’Agenzia per la Coesione Territoriale e a realtà quali Enel, Eni, Hera, Novamont, Nespresso, Confindustria, CNA, Unioncamere, FISE UNICIRCULAR e diverse Regioni (Emilia Romagna, Puglia, Lombardia, Umbria).

L’alto numero di adesioni è un segnale molto positivo che conferma l’attenzione del nostro Paese per l’economia circolare.  Oggi siamo ai primi posti in Europa, ma dobbiamo portare avanti proposte e progetti concreti per superare le attuali barriere e non perdere posizioni”, ha evidenziato il Presidente dell’ENEA Federico Testa. “La piattaforma è un esempio particolarmente significativo di collaborazione fra realtà diverse ma tutte essenziali delle diverse fasi della catena di valore. L’obiettivo è di lavorare tutti insieme con progetti e azioni pratiche, sinergiche ed integrate che consentano al sistema Paese di cogliere le grandi opportunità dell’economia circolare”.

La piattaforma ICESP ha iniziato le sue attività due anni fa con 16 firmatari; nel febbraio 2019 sono diventati 53 e con la ratifica da parte dell’Assemblea di ieri delle nuove richieste, siamo a circa 100 adesioni formali, oltre a tutti coloro che partecipano in maniera informale ai nostri gruppi di lavoro”, ha sottolineato Roberto Morabito, Direttore del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali dell’ENEA e Presidente di ICESP. “Si tratta di un ottimo risultato in un settore che rappresenta da anni una priorità di intervento dell’ENEA, con infrastrutture dedicate e oltre cento ricercatori e tecnologi impegnati in attività e progetti. Sulla base di queste competenze rappresentiamo l’Italia nella piattaforma europea degli stakeholder dell’economia circolare ECESP dove – ha aggiunto – lavoriamo per diffondere il ‘modello italiano’ di circular economy e per evidenziare quanto sta facendo in questo campo il nostro Paese”.

I sei gruppi di lavoro attivati all’interno di ICESP (Ricerca ed eco-innovazione, diffusione di conoscenza e formazione; Strumenti di Policy e Governance con focus su End of Waste; Strumenti per la misurazione; Sistemi di progettazione, produzione, distribuzione e consumo sostenibili e circolari con focus su tre filiere strategiche quali Costruzione e Demolizione, Tessile-Abbigliamento e Moda, Mobilità Elettrica; Città e territorio; Buone pratiche e approcci integrati) hanno elaborato e mappato oltre 60 buone pratiche per filiere produttive e aree urbane e periurbane, classificandole secondo una metodologia basata su aree tematiche quali la gestione dei rifiuti, la produzione, il consumo, l’innovazione e gli investimenti, valutandone la replicabilità e le possibili ricadute a livello locale, regionale e nazionale. I Gruppi di lavoro inoltre hanno realizzato, con approccio inclusivo e multisettoriale, rassegne e rapporti sulle buone pratiche esistenti e sul modo italiano di fare economia circolare, evidenziando criticità specifiche ed azioni prioritarie da mettere in campo a vari livelli, per la transizione del Sistema Paese.

A partire dalle priorità identificate, la Conferenza ICESP è stata l’occasione per un confronto tra rappresentanti delle imprese, istituzioni nazionali e Commissione Europea sulla definizione di un percorso verso un’Agenda strategica nazionale per l’economia circolare.