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Sostenibilità ambientale, risparmio e sicurezza. Come l’AI sta cambiando il settore delle costruzioni

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L’edilizia si trova oggi di fronte a una sfida: cogliere le opportunità generate dall’integrazione dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali per garantire sostenibilità e sicurezza.

Innovare per rispondere a una crescente complessità progettuale, a pressioni normative e a una domanda di sostenibilità ambientale. È questa la rotta che le imprese del settore delle costruzioni devono seguire, in uno scenario in cui la digitalizzazione e l’IA non rappresentano più un’opzione, ma una necessità strategica per migliorare efficienza, sicurezza e competitività.

Secondo il rapporto su IA e digitalizzazione presentato da ANCE, nel settore delle costruzioni la Generative AI può avere un impatto economico tra i 90 e i 150 miliardi di dollari a livello mondiale. Come in tutti i processi, chi ha saputo cogliere per primo la sfida è oggi in vantaggio.

Le imprese che si sono attivate in anticipo nell’adozione dell’intelligenza artificiale sono riuscite in minor tempo ad assorbire l’investimento iniziale e ad avere maggiori introiti. Le realtà che si sono mosse dopo dovranno attendere il 2030 e oltre per rientrare dall’investimento

Progettazione digitale e cantieri connessi

Uno dei primi ambiti di applicazione è la progettazione, dove strumenti come il Building Information Modeling (BIM) si affermano come standard. L’IA potenzia il BIM permettendo di integrare grandi quantità di dati, anticipare criticità e simulare scenari complessi. Algoritmi predittivi consentono di stimare costi e tempi con maggiore precisione, riducendo i rischi di sforamenti di budget e ritardi. Inoltre, la generative design, basata su intelligenza artificiale, offre ai progettisti nuove soluzioni architettoniche e strutturali ottimizzate in funzione di materiali, vincoli normativi e impatti ambientali.

Nei cantieri, la diffusione di sensori IoT, droni e robotica si combina con l’IA per monitorare in tempo reale avanzamento lavori, consumi energetici e condizioni di sicurezza. Telecamere intelligenti e sistemi di computer vision individuano comportamenti a rischio, segnalano anomalie e contribuiscono a ridurre gli incidenti. I droni, dotati di algoritmi di riconoscimento delle immagini, eseguono ispezioni rapide delle strutture, limitando l’esposizione dei lavoratori a situazioni pericolose.

Allo stesso tempo, la raccolta dati in cantiere alimenta piattaforme digitali che permettono ai project manager di prendere decisioni informate e tempestive.

Efficienza energetica e sostenibilità

L’attenzione crescente verso la sostenibilità ambientale trova un alleato nell’intelligenza artificiale. Gli edifici di nuova generazione vengono progettati per ridurre consumi energetici e impronta di carbonio, con sistemi di automazione che apprendono dai comportamenti degli utenti e regolano in maniera dinamica illuminazione, riscaldamento e ventilazione.

Nella fase di costruzione, l’analisi predittiva supporta una gestione più efficiente delle risorse e dei materiali, contribuendo a minimizzare sprechi e a promuovere l’economia circolare. L’IA, inoltre, rende possibile monitorare nel tempo le prestazioni degli edifici e pianificare interventi di manutenzione preventiva.

Secondo le stime riportate nel rapporto di ANCE, l’integrazione dell’AI riduce dell’80% i tempi di preparazione delle offerte nelle gare d’appalto, un taglio dal 20 al 30% dei costi di manutenzione, una diminuzione delle tempistiche di sviluppo della progettazione (30-50%), dei tempi di consegna (50-70%) e una precisione nel controllo della qualità e del design maggiore dell’80%.

Settore costruzioni: competenze e nuove professionalità

Questa evoluzione porta con sé anche una trasformazione della forza lavoro. Le competenze richieste non sono più soltanto manuali, ma includono capacità digitali, conoscenze di analisi dati e familiarità con strumenti di IA. Emergono nuove figure professionali, come i data analyst specializzati in edilizia, i tecnici BIM e gli ingegneri esperti di algoritmi predittivi. La formazione diventa quindi un pilastro essenziale per accompagnare la transizione del settore, garantendo che le innovazioni tecnologiche si traducano in un vantaggio competitivo e non in una barriera.

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