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SosTech. MWC16: i 5 grandi temi della telefonia mobile assenti

di Andrea Galassi |

Al Mobile World Congress 2016, non si è quasi vista traccia di traffico dati sponsorizzato, duopolio Android / iOS, certificazione Passpoint, interoperabilità e Wi-Fi Calling.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

5 grandi temi della telefonia mobile sono stati pressoché del tutto assenti al MWC16, sostiene Mike Dano, direttore esecutivo Telecom Group FierceMarkets.

Di traffico dati sponsorizzato, duopolio Android / iOS, certificazione Passpoint, questione interoperabilità e Wi-Fi Calling non si è quasi vista traccia presso gli spazi della Fira Gran Via di Barcellona, Spagna, che dal 22 al 25 febbraio hanno ospitato l’edizione 2016 del Mobile World Congress, annuale appuntamento organizzato da GSMA.

Si tratta di 5 grandi temi della telefonia mobile che Dano definisce «pressanti» e che forse, proprio perché tali, sono stati volutamente messi da parte dagli attori del mercato, che hanno invece dato ampia risonanza al cosiddetto 5G, alla Realtà Virtuale e alla cosiddetta Internet of Things.

Prima di illustrare i 5 grandi temi assenti al MWC16, si ricorda che il servizio di comparazione delle offerte di Telefonia Mobile curato dagli esperti di SosTariffe.it permette di confrontare tutte le soluzioni di mercato disponibili in Italia per fruire di servizi voce, dati e messaggistica in mobilità.

Traffico dati sponsorizzato

 

Un cliente sottoscrive un piano tariffario per accedere a Internet da mobile che prevede la possibilità di consumare ogni settimana oppure ogni mese una determinata quantità di dati.

L’operatore di telefonia mobile sigla un accordo di collaborazione con un fornitore di contenuti, per esempio con un editore o con un emittente televisiva che distribuisce programmi in streaming.

Al cliente, l’operatore di telefonia mobile consente di fruire di quei contenuti senza che, per esempio, la lettura di un quotidiano o la visione di un programma televisivo vadano a intaccare la quantità di dati prevista nel piano sottoscritto.

Con l’espressione traffico dati sponsorizzato si intende appunto il meccanismo di cui sopra. Un meccanismo che, negli USA, ha suscitato reazioni contrastanti presso gli addetti ai lavori, la stampa specializzata e la stessa FCC (Federal Communications Communication), l’agenzia governativa indipendente chiamata a regolare il mercato statunitense delle comunicazioni.
Vi sono almeno due criticità dei cosiddetti piani toll-free data o zero-rated data, evidenzia Dano. In primo luogo, le soluzioni di mercato con traffico dati sponsorizzato sfruttano la paura degli utenti di superare i limiti previsti nei contratti sottoscritti e spingono gli stessi verso porte che aprono soltanto specifiche stanze di casa Internet.

In secondo luogo, se l’idea che qualcuno possa pagare il conto dovuto per la fruizione di determinati contenuti può senza dubbio piacere agli utenti, gli stessi dovrebbero preoccuparsi di conoscere chi sta pagando e di capirne il perché, aggiunge l’esperto.

Duopolio Android / iOS

 

L’edizione 2011 del MWC portava con sé webOS di HP. Nel 2013, era stata la volta di Firefox OS di Mozilla, piattaforma che aveva ottenuto il supporto di non pochi operatori di telefonia mobile e di produttori del calibro di ZTE, LG, Huawei e Sony.

Sempre nel 2013, il Mobile World Congress faceva da casa di risonanza per Tizen, piattaforma basata su Linux sponsorizzata da Intel e Samsung e supportata da Huawei, Fujitsu, NEC e Panasonic. Nel 2014, Jolla annunciava Sailfish, altra piattaforma basata su Linux.

Nonostante il supporto dei nomi di cui sopra e la presenza di alternative quali Ubuntu di Canonical, Windows 10 di Microsoft e BlackBerry 10 di BlackBerry, sembra proprio che la maggior parte degli attori di mercato abbia oramai accettato uno scenario di duopolio, privo di opzioni terze in grado di contrastare davvero il dominio di Google e Apple, sostiene Dano.

Passpoint

 

La certificazione Passpoint è stata lanciata nel 2012 dalla Wi-Fi Alliance per fornire agli utenti indicazioni utili per conoscere i dispositivi e le infrastrutture di rete in grado di supportare lo standard Hotspot 2.0, deputato a rendere il roaming Wi-Fi semplice e sicuro, al riparo da configurazioni e autenticazioni complicate.

La gran parte degli operatori di telefonia mobile, tuttavia, non ha fornito agli utenti la possibilità di sfruttare il roaming Passpoint. Prova ne sia, prosegue Dano, che al MWC16 si è parlato soprattutto di LTE-U (Long Term Evolution for Unlicensed Spectrum), ovvero dell’uso del cosiddetto 4G nello spettro radio non licenziato, impiegato in via principale dal Wi-Fi.
Secondo l’esperto, l’insistenza sulla LTE-U indica la volontà degli operatori di telefonia mobile di non consegnare i loro clienti agli operatori di rete Wi-Fi locali e di mantenere il controllo sul roaming internazionale.

Interoperabilità

Con il termine interoperabilità si intende la possibilità di effettuare chiamate video o fruire di altri servizi avanzati attraverso qualsiasi dispositivo/tecnologia. Una possibilità ancora remota per la maggior parte degli utenti di servizi di telefonia mobile, evidenzia Dano.

Qualcosa, per la verità, sembra muoversi. Al MWC16, infatti, GSMA ha annunciato il lancio di una nuova iniziativa, sostenuta anche da numerosi operatori di telefonia mobile e da Google, per accelerare la disponibilità dei cosiddetti RCS (Rich Communications Services). Si spera che agli annunci seguano quanto prima i fatti.

Wi-Fi Calling

Alcuni operatori di telefonia mobile hanno lanciato servizi che consentono di telefonare non soltanto tramite la rete cellulare, ma anche attraverso la rete WLAN (Wireless Local Area Network). Una soluzione possibile da ben otto anni, che ha trovato però slancio soltanto nel 2014, quando Apple ne ha aggiunto il supporto in iOS 8.

Gran parte degli operatori di telefonia mobile – evidenzia Dano – sono stati trascinati a forza verso il Wi-Fi Calling e per anni hanno continuato a sostenere che le loro reti cellulari garantissero qualità e copertura anche tra le pareti domestiche. Non era, e non è ancora, evidentemente, così.

È difficile – conclude Dano – prestare ascolto agli altisonanti proclami riguardanti i 20 Gbps del 5G firmati da quegli stessi operatori di telefonia mobile che, per anni, non hanno voluto fornire soluzioni che non potevano controllare in via diretta.

Fonti e risorse:

The 5 big issues the wireless industry is hiding from at this year’s MWC (Mike Dano, FierceWireless)

Wi-Fi CERTIFIED Passpoint (Wi-Fi Alliance)

Enriched Calling with RCS (GSMA)