Social e minori

Social media, Governo Uk (ma anche Francia e Danimarca) pensano a limite di due ore al giorno per gli under 18. E in Italia?

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Il nostro Paese è in ritardo nella regolamentazione dell’uso dei social media tra i minori. Il dibattito c’è, ma è ancora frammentario e privo di iniziative legislative forti. A livello europeo, il quadro è in evoluzione, ma al momento non esiste una politica comune vincolante sui limiti temporali d’uso.

Il Governo britannico sta valutando di introdurre misure più stringenti di sicurezza online per limitare la quantità di tempo che i ragazzi passano sui social media, scrive la BBC. Fra le diverse opzioni al vaglio l’imposizione di un tempo massimo di fruizione quotidiana delle app social per i giovani, con coprifuoco alle 22,00.

Londra non è sola a voler mettere dei limiti all’uso dei social per gli under 18. Anche Francia e Danimarca, ad esempio, stanno facendo lo stesso.

L’Italia, dal canto suo, al di là del dibattito sulla age verification, è in ritardo su questo tema e non vi sono nel dibattito pubblico proposte di legge di rilievo.

L’iniziativa di Londra

Il ministro al Digitale britannico Peter Kyle ha detto alla BBC che sta valutando la possibilità di introdurre dei limiti di tempo al consumo di social media, vista la dipendenza creata da alcuni di queste app e dagli smartphone.

Alcune associazioni hanno criticato le lungaggini del Governo in materia, in particolare su temi delicati come il bullismo online.

La richiesta al Governo è di muoversi in fretta e in modo deciso, rendendo più rigorose le norme che regolano l’Online Safety Act.

Il coprifuoco alle 22,00: Apple e Google già lo permettono

II coprifuoco, insieme ai limiti di tempo di utilizzo dello schermo per le app e per i dispositivi in ​​generale, sono già disponibili per i genitori che utilizzano il parental control di Apple o Google.

TikTok: c’è il limite, ma si può disattivare

TikTok ha introdotto un limite di tempo di utilizzo predefinito di 60 minuti per i minori di 18 anni nel 2023, ma può essere disattivato. Instagram invita gli utenti di tutte le età a impostare il proprio limite, superato il quale possono scegliere di essere bloccati per il resto della giornata.

Parental control difficile da usare

Tuttavia, non si sa quante persone scelgano di attivare questi controlli. In un discorso dell’anno scorso, Sir Nick Clegg, ex direttore degli affari pubblici di Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, ha detto che l’utilizzo da parte dei genitori di strumenti progettati per aiutarli a gestire le attività online dei propri figli è stato basso.

Alcuni genitori affermano che ciò sia dovuto al fatto che le singole app e aziende offrono così tanti strumenti che li trovano eccessivi.

La commissaria inglese per l’infanzia, Dame Rachel de Souza, ha invitato il governo ad adottare misure più incisive per proteggere i bambini dai danni tecnologici. Ha detto: “La tecnologia si sta evolvendo a un ritmo enorme e questa generazione di bambini non ha mai conosciuto la vita senza Internet, quindi dobbiamo essere molto più coraggiosi nel modo in cui rispondiamo ai rischi che corrono. Non ci si dovrebbe aspettare che i bambini controllino da soli il mondo online.

“Se le aziende non riescono a rendere gli spazi online sicuri per i bambini, allora non dovrebbero frequentarli. “Qualsiasi tempo trascorso online è troppo lungo se i contenuti visualizzati sono dannosi. Continuo a sollecitare il governo e l’Ofcom a rafforzare sia l’Online Safety Act che i Codici per l’infanzia, in modo che il profitto delle piattaforme non possa andare a scapito della protezione.”

A gennaio, Kyle ha dichiarato alla BBC che le leggi sulla sicurezza online erano “molto irregolari” e “insoddisfacenti”, a seguito delle richieste degli attivisti di inasprire le regole.

Il ministro ha espresso la sua “frustrazione” per l’Online Safety Act, ma non si è impegnato ad apportare modifiche alla legislazione.

Una fonte di Whitehall ha successivamente detto alla BBC che non vi erano piani per abrogare la legge.

Limite temporale difficile: cosa ne penserebbe Trump?

Un altro potenziale problema che si pone all’idea di introdurre limiti di tempo legali per i bambini sui social media è che la stragrande maggioranza delle aziende tecnologiche ha sede negli Stati Uniti.

L’amministrazione Trump è stata molto critica nei confronti dei governi stranieri che tentano di regolamentare le proprie aziende tecnologiche e di punirle per inadempienza.

Limiti al gioco online in Cina

Nel 2021, la Cina ha imposto rigide restrizioni al gioco online, limitando i giocatori di età inferiore ai 18 anni a un’ora al giorno solo il venerdì, nei fine settimana e nei giorni festivi. Questo ha sostituito il precedente limite di 90 minuti al giorno, che è salito a tre ore durante le festività.

Il Paese ha espresso preoccupazione per l’impatto del gioco “eccessivo” sui giovani.

Stava valutando ulteriori restrizioni, tra cui limiti agli acquisti in-game e premi di accesso giornalieri, ma l’anno scorso la bozza di aggiornamento è scomparsa dal sito web del governo.

Social media e minori, il quadro globale in sintesi

Il tema dell’uso dei social media da parte dei minori è sempre più al centro del dibattito pubblico in Europa, con diversi Paesi che stanno valutando o introducendo misure restrittive per tutelare la salute mentale e la sicurezza dei ragazzi. Di seguito un quadro aggiornato con un focus sull’Italia e sul contesto europeo.

🇬🇧 Regno Unito, 🇩🇰 Danimarca e 🇫🇷 Francia: verso limiti di utilizzo

  • Regno Unito: il governo sta considerando limiti temporali giornalieri per gli under 18, ispirandosi a modelli come quello cinese (limiti di 40-60 minuti al giorno). L’obiettivo è contrastare la dipendenza, proteggere il sonno e il benessere mentale.
  • Francia: ha già approvato una legge che impone il consenso dei genitori per aprire un account social sotto i 15 anni. Sono in discussione ulteriori restrizioni di tempo e obblighi per le piattaforme sulla verifica dell’età.
  • Danimarca: il governo ha chiesto una valutazione d’impatto sull’uso dei social nei giovani, in vista di possibili limiti orari e regole più severe per TikTok e Instagram.

🇮🇹 Italia: regole deboli, dibattito frammentato

In Italia non esistono attualmente limiti temporali di legge per l’uso dei social media da parte dei minori. Le uniche regole formali riguardano:

  • Età minima: come previsto dal GDPR, 13 anni per iscriversi a un social con il consenso dei genitori (14 secondo alcune interpretazioni italiane).
  • Garanzie per la privacy: il Garante per la protezione dei dati personali ha più volte ammonito le piattaforme per la scarsa efficacia nella verifica dell’età.

Tuttavia, non ci sono norme nazionali che impongano limiti di tempo o controlli sull’uso quotidiano dei social.

Il dibattito in corso

  • Istituzioni: il Garante per l’infanzia e l’adolescenza ha sollevato il problema dell’uso eccessivo dei social, ma finora non ci sono proposte di legge concrete su limiti orari.
  • Politica: alcuni esponenti politici (soprattutto nel centrodestra e in Azione/IV) hanno invocato “più educazione digitale” e “filtri”, ma nessuna forza politica ha fatto di questo tema una priorità normativa.
  • Società civile: associazioni come Mediabus, Telefono Azzurro e Save the Children chiedono interventi urgenti, ma denunciano la mancanza di una strategia coerente.

🇪🇺 Europa: posizioni diverse, ma crescente convergenza

Non esiste ancora una posizione comune vincolante a livello UE, ma il tema è oggetto di crescente attenzione:

  • Il Digital Services Act (DSA), in vigore dal 2024, impone alle piattaforme obblighi di trasparenza, verifica dell’età e tutela dei minori.
  • Tuttavia, il DSA non prevede limiti di tempo né regole uniformi sull’accesso ai social per i minorenni.
  • La Commissione UE ha dichiarato nel 2024 l’intenzione di monitorare l’impatto dei social sulla salute mentale giovanile e non esclude linee guida comuni in futuro.

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