Internet of Everythings

Smart city, le applicazioni Internet of Everythings di Copenhagen e Barcellona

di |

Traffico, rifiuti, risorse idriche, cambiamenti climatici, inquinamento, illuminazione pubblica, efficienza energetica: l’Internet of Everythings assicura risparmi sui consumi e taglio alle emissioni. Barcellona e Copenhagen due best practice  europee.

Grazie all’Internet delle cose (Internet of Things o più semplicemente IoT) possiamo connettere in rete oggetti e dispositivi intelligenti che consentono ad un’amministrazione pubblica e un’azienda (ma anche a livello di abitazione privata) di risparmiare sui consumi e sui costi, moltiplicando l’efficienza delle macchine collegate.

Frigoriferi, televisioni, impianti per il riscaldamento, la sicurezza e l’irrigazione, device per la telemedicina e la scuola online, l’illuminazione esterna, tutto può essere gestito da remoto e con pochi passaggi sul nostro smartphone (dove per altro innumerevoli applicazioni ci consentono di monitorare salute, scorte alimentari, temperatura della casa e tanto altro).

L’Internet of everythings (IoE), tradotto suona più o meno ‘Internet di tutto’, è l’evoluzione tecnologica e culturale della IoT, dove ‘tutto’ (oggetti di uso quotidiano a casa e al lavoro, cose, persone, macchine, sensori in strada) è collegato e in connessione permanente (una rete da 50 miliardi di dispositivi/oggetti entro il 2020).

Un sistema così pensato è in grado di generare un giro di affari di migliaia di miliardi di dollari, circa 20 trilioni di dollari entro il 2023 secondo dati Cisco. Città come Barcellona e Copenhagen hanno firmato accordi con consorzi e singoli provider di servizi e tecnologie che potrebbero garantire enormi risparmi per le casse pubbliche (in termini di costi, consumi e inquinamento) e offrire a cittadini e aziende nuovi ed efficienti servizi.

Barcellona ha visto l’installazione di migliaia di sensori per la misurazione dell’efficienza energetica e dell’inquinamento, del traffico cittadino e della gestione dei rifiuti in strada. In teoria, ciò significa che presto l’amministrazione pubblica potrà risparmiare almeno il 30% rispetto ai costi attuali per tali servizi: nettezza urbana, illuminazione pubblica, costi di manutenzione delle strade, costi per l’inquinamento e molto altro. Le ricadute economiche calcolate da Cisco per Barcellona Smart City sono di un mercato servizi e infrastrutture da 3,6 miliardi di dollari grazie all’IoE nei prossimi dieci anni.

Stesso discorso per la Capitale della Danimarca, Copenhagen, dove applicazioni IoE sono state sviluppate in centro città tramite un esteso network Wi-Fi, sensori per il traffico, sistemi di smart parking, la raccolta e il trattamento di rifiuti e i servizi al turista. L’internet of everythings è inoltre fondamentale nel nuovo sistema di difesa urbano contro i cambiamenti climatici e l’innalzamento del livello del mare.

Sempre su tali linee di sviluppo sorge la Città di Vinge, a Nord di Copenhagen, totalmente concepita come smart city, in grado di mettere in pratica le soluzioni per l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale più avanzate al mondo. Tra queste le installazioni smart lighting per l’illuminazione pubblica a LED della piattaforma Denmark Outdoor Light Lab (DOLL), che ha visto un importante applicazione nella cittadina di Albertslund sull’isola di Zelanda nella Danimarca orientale.