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Edilizia, lo strumento Ue per misurare quanto è “smart” il palazzo dove viviamo

Come facciamo a sapere se abitiamo in una casa o un condominio davvero “smart”? Come poter valutare se i servizi offerti siano di nuova generazione e adeguati all’idea di città come smart city? A dire il vero non è facile saperlo, ma in Italia è stato presentato un nuovo strumento che potrebbe tornare utile a noi che acquistiamo una casa e a chi le costruisce.

Il Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni), in audizione al Senato della Repubblica, sulle prestazioni energetiche nell’edilizia e sull’efficienza energetica, ha presentato un nuovo strumento finalizzato proprio a questo tipo di valutazione: lo “Smart readiness indicator” (Sri).

Smart, in che senso?

Auspichiamo che venga adottato lo Smart Readiness Indicator in Italia, nella consapevolezza che un edificio “smart”, equipaggiato di tecnologie innovative di comunicazione, automazione, controllo e intelligenza, sia in grado di assicurare il benessere per gli occupanti l’efficienza e ottimizzazione del funzionamento degli impianti, di adattarsi alle esigenze dell’utente e della rete, nonché di contribuire all’innovazione ed alla transizione energetica del sistema elettrico nazionale, alla connettività ed ai conseguenti servizi innovativi”, ha spiegato il Consigliere Cni  Remo Giulio Vaudano, in una nota sul profilo ufficiale del Consiglio su Facebook.

Lo “Smart readiness indicator” sarà utile nella valutazione e verifica di tutti i servizi presenti in un edificio, dalla qualità al livello di funzionalità. Nove quelli principali al momento individuati come caratterizzanti un edificio “smart”: riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria, sistema di ventilazione, illuminazione, copertura dinamica edificio, elettricità, sistemi di ricarica veicoli elettrici, controllo e gestione.

L’Sri servirà inoltre a favorire una promozione più ampia e diffusa dei modelli smart city anche nel nostro Paese e ad accelerare gli investimenti in innovazione e tecnologie ICT (per smart buildings e smart cities), evidenziandone vantaggi e opportunità, sia per i cittadini, sia per le imprese, ma anche per la Pubblica Amministrazione.

La direttiva UE

L’indicatore è stato introdotto in Europa nel 2018 con la direttiva 2018/844 del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante la prestazione energetica nell’edilizia e inerente al miglioramento dei livelli di efficienza energetica.

La direttiva conteneva proprio l’Sri, un nuovo strumento in grado di valutare e calcolare la “smartness” di un edificio. Entro il 31 dicembre 2019 la Commissione doveva stabilire le modalità tecniche per l’attuazione delle procedure di stima dello strumento e un calendario per la fase di sperimentazione a livello nazionale.

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