La strategia

Smart city, il Governo punta sugli appalti di innovazione: “Già disponibili 50 milioni”

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Partire dal settore della mobilità e della logistica intelligente, secondo il ministero dello Sviluppo economico, con la sperimentazione sui territori di diverse tecnologie emergenti da parte della PA, come 5G, smart mobility, IoT, blockchain, intelligenza artificiale e robotica.

Trovare sul mercato le soluzioni più innovative ed efficaci per risolvere problematiche comuni ed esigenze collettive, così le amministrazioni pubbliche potranno allo stesso tempo proporre nuovi progetti per migliorare la vita dei cittadini e allo stesso tempo promuovere la trasformazione digitale sul territorio.

Lo strumento in questione, considerato tema prioritario dall’Unione europea, sono gli appalti di innovazione, un modello di public procurement orientato a ridurre la burocrazia e sfruttare i vantaggi della digital transformation, in modo da rendere la Pubblica Amministrazione (PA) più efficiente ed accessibile da parte di cittadini e imprese, in grado di proporre politiche volte a creare un’economia più innovativa, verde e socialmente inclusiva.

Al workshop sul tema “Città Intelligenti, Smart Mobility e Logistica”, che si è tenuto al Ministero dello Sviluppo economico (Mise), è nata una linea di intervento del ministero proprio in materia di appalti di innovazione, per i quali sono già disponibili 50 milioni di euro. Primo obiettivo, si legge in una nota: identificare, insieme alle città presenti, le aree su cui effettuare la sperimentazione di soluzioni innovative nel campo della mobilità e della logistica intelligente.

L’obiettivo del Ministero è quello di valorizzare le manifestazioni di interesse che sono giunte da parte delle amministrazioni in cui si sono avviate le sperimentazioni 5G, al fine di realizzare le Case delle Tecnologie in cui sarà possibile lanciare progetti mirati sfruttando le peculiarità dei territori”, ha dichiarato la sottosegretaria Mirella Liuzzi per il radicamento delle tecnologie emergenti sui territori.

L’incontro, organizzato insieme al Ministero per l’Innovazione e ad AgID, è stata l’occasione per il ministero di “farsi promotore della costruzione di un ecosistema basato sul partenariato pubblico e privato, funzionale allo sviluppo di una mobilità e di una logistica intelligente, autonoma e a impatto zero”, ha affermato la sottosegretaria Alessandra Todde.
La mobilità nelle smart cities necessita di un forte indirizzo pubblico. Per il loro sviluppo – ha proseguito – non possiamo prescindere da una economia circolare che è peculiare nel nostro Paese, povero di materie prime e dipendente dalle importazioni, quindi naturalmente votato al riciclo”.

Dall’incontro al Mise sono emersi tre temi centrali sui cui agire: la costruzione di un terreno di gioco comune tra amministrazioni per garantire una convergenza di risorse; la condivisione delle esperienze più significative avviate in Italia su questi settori; le strategie per la costruzione di ecosistemi pilota per la mobilità e la logistica intelligente all’interno delle aree apripista nell’introduzione del 5G.

Riguardo alla Casa delle tecnologie emergenti, di cui la prima è quella annunciata a Matera dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, l’obiettivo del Governo è supportare progetti di ricerca e sperimentazione, sostenere la creazione di startup e il trasferimento tecnologico verso le Piccole e medie imprese (Pmi), nell’ambito dei programmi su blockchain, IoT (Internet of things) e intelligenza artificiale.

La Casa delle tecnologie disporrà al suo interno di diversi laboratori di innovazione: uno dedicato al settore audiovisivo, all’extended reality e alle tecnologie per le riprese 3D, un altro dedicato alla blockchain e alla quantum key distribuition, uno alla robotica avanzata per lo sviluppo di strumenti e sistemi basati sull’IoT, un altro ancora alle applicazioni del 5G.

Un ulteriore progetto innovativo sarà quello del “gemello digitale” o digital twin, ideato dal Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), che svilupperà una copia virtuale di processi o servizi reali sulle quali effettuare dei test per prevenire errori e migliorare le funzionalità in virtù dei dati raccolti dai sensori. Questi laboratori, con le loro rispettive attività di servizio, saranno messi a disposizioni di startup, sviluppatori e Pmi interessate a sviluppare prodotti e servizi innovativi.