Il caso

Scoppia l’ennesimo caso di conflitto di interessi in Open Fiber

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Casi di conflitti di interesse che pongono più di un problema, ma che vengono consumati nel silenzio e nell’indifferenza degli organi interessati. Come è possibile che tutto ciò avvenga in una società a controllo pubblico come Open Fiber che fa capo a Cassa Depositi e Prestiti (CDP)?

In Open Fiber sorprese e conflitti di interesse sembrano non finire mai.

Dopo l’incredibile caso del CTO-Avatar responsabile dell’IT in Open Fiber, ma allo stesso tempo dirigente di prima linea del principale fornitore di IT di Open Fiber (Open Fiber. Scoppia la grana del primo manager-avatar nel mondo IT?) vicenda mai smentita dall’azienda si è aggiunta anche un’altra situazione poco chiara. 

Si tratta di un imbarazzante caso ricostruito da Francesco Bertolino su Milano Finanza, il caso dell’avv. Nico Moravia dello Studio Legale Freshfields Bruckhaus Deringer, consulente del Ministro Vittorio Colao, per la stesura del bando delle Aree grigie poi vinte dalla stessa Open Fiber. Il punto è che lo stesso avvocato o lo studio legale di appartenenza sarebbero stati a un tempo, secondo la ricostruzione di Milano Finanza, anche consulenti di Open Fiber.

Richiesta di chiarimento

Abbiamo pensato che sarebbe stato utile saperne di più chiedendo ulteriori informazioni ai diretti interessati, ma con scarso risultato. Abbiamo tentato di contattare Open Fiber, ma il direttore della comunicazione, Andrea Falessi, ci ha risposto: “Una notizia cosi antica, vedo che state sull’attualità”. Ma non ha né risposto né accennato ad un qualcosa che assomigliasse a chiarezza o trasparenza, avvalorando quindi la ricostruzione del quotidiano finanziario milanese. Abbiamo anche scritto una mail all’avv. Nico Moravia, ma non abbiamo avuto alcuna risposta. E ancora una volta, vogliamo ribadirlo, sia l’un che l’altro hanno a loro disposizione le nostre pagine ove mai volessero chiarire le informazioni diffuse da Milano Finanza.  

Un altro caso

Come se non bastasse, oggi siamo conoscenza di un terzo eclatante, quanto opaco e sospetto, caso di conflitto di interessi. 

Renato Ronconi (con un incarico da 75.000 Euro per il periodo compreso tra il 1.7.2022 e il 14.10.2022, con assegnazione presso la UDCM, Uffici di Diretta Collaborazione del Ministro), è stato appena assunto da Open Fiber. Ne dà notizia lo stesso interessato sul proprio profilo di Linkedin. L’ingegnere Ronconi ha avuto un contratto di collaborazione con l’ufficio di Gabinetto del Ministero, scelto direttamente dal Capo di Gabinetto e per questo alle sue dipendenze. Non, dunque, come da noi, inizialmente, scritto con la Sottosegretaria Anna Ascani

Ronconi era a conoscenza delle posizioni espresse dai vari responsabili del MiSE e delle discussioni interne sulle eventuali azioni sanzionatorie che il MiSE stesso avrebbe dovuto imporre visti gli ingiustificabili ritardi di Open Fiber? Ricordiamo che Infratel fa infatti capo al MiSE ed è deputata alla vigilanza della concessione per le Aree bianche e a richiedere le penali in caso di inadempimento.

Controllore e controllato

E ora, a sorpresa, ce lo ritroviamo assunto da Open Fiber. In pratica, chi faceva prima il controllore adesso lavora per il controllato. Qui sorge allora spontanea una domanda. Quando lavorava per il “controllore”, aveva comportamenti orientati dal fatto che successivamente sarebbe andato a lavorare per il “controllato”?

Non aggiungiamo altro. Lasciamo al nostro lettore le proprie conclusioni. Mentre al diretto interessato diciamo che, se vorrà spiegare meglio la propria posizione, potrà ampiamente disporre delle nostre pagine.

Certo non possiamo credere che il Presidente di Open Fiber Barbara Marinali ed il Consiglio di Amministrazione di Open Fiber di cui fanno parte Alessandro Tonetti, Vice Direttore Generale e Chief Legal Officer di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Roberta Battaglia designata da CDP Equity non abbiano letto gli articoli di stampa relativi ai primi due casi. Erano presenti nelle rassegne stampa aziendali. E oggi leggono di questo terzo caso.

Erano informati di quanto stava e sta accadendo?

Posto che non lo fossero sino ad oggi, quali provvedimenti hanno intenzione di prendere adesso?

E Ivan Rebernik, nella sua qualità di Direttore del personale di Open Fiber, come giustifica una organizzazione aziendale di fatto che prevede un esterno nel ruolo di prima linea, l’attribuzione di una consulenza in presumibile conflitto di interessi e l’assunzione di una persona fino a poche ore prima consulente del MiSe, che doveva controllare le attività di Open Fiber?

Ha informato Mario Rossetti, amministratore delegato di Open Fiber, sull’inopportunità di procedere con tale assunzione? 

Come sempre siamo disponibili a pubblicare la posizione dell’azienda e del suo consiglio di amministrazione qualora volessero chiarire queste incredibili vicende. 

Rimaniamo, come sempre, in attesa di risposte.