La crisi

Scissione Tim, sindacati chiedono incontro urgente ai vertici di Parlamento ed enti locali

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I sindacati scrivono ai presidenti di Senato e Camera e dei gruppi parlamentari e ai presidenti della Conferenza delle Regioni, dell'Anci e dell'Associazione dei Piccoli comuni montani.

Due lettere, una indirizzata ai presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, e dei gruppi parlamentari, l’altra ai presidenti della Conferenza delle Regioni, dell’Anci e dell’Associazione dei Piccoli comuni montani: le hanno scritte le segreterie nazionali dei sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil per chiedere incontri urgenti in cui discutere della vertenza Tim e del futuro dell’infrastruttura di rete nazionale. “Mercoledì 23 febbraio – ricordano i sindacati – le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo Tim sciopereranno per l’intero turno di lavoro. Scioperano nell’estremo tentativo di evitare che si consumi uno scempio.

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Uno scempio industriale, tecnologico, professionale, ovvero la definitiva distruzione dell’ex monopolista delle Tlc italiane”.

Ci rivolgiamo a Voi – scrivono alle istituzioni del Parlamento – quali massimi rappresentanti delle istituzioni parlamentari e quindi legittimi rappresentanti della rappresentanza di tutto il Paese e vi chiediamo di potervi portare la voce delle decine di migliaia di lavoratrici e dei lavoratori del settore (tra diretti ed indiretti oltre 80.000) nella convinzione di poter ancora correggere gli errori fin qui fatti, a difesa dell’occupazione e per il reale sviluppo tecnologico e sociale dell’Italia”.

Se il 2 marzo il consiglio di amministrazione di Tim varerà “la scissione societaria (‘spezzatino’)” la scelta non potrebbe essere derubricata “a semplice questione che riguarda il mercato. L’Italia non puo’ privarsi di un ‘campione nazionale’ in un settore così strategico”.